loading

Dario Fo è morto, le cause sono da imputarsi a gravi complicazioni 

Dario Fo è morto a 90 anni presso l’Ospedale Sacco di Milano dove – apprendiamo da Repubblica.it – era ricoverato da 12 giorni. Se n’è andato lo stesso giorno in cui 17 anni fa vinceva il Premio Nobel per la Letteratura, una coincidenza buffa e surreale, come d’altronde possiamo definire, nell’essenza più originale e radicata, il suo teatro.

Le cause della malattia che lo hanno strappato alla vita e all’affetto del pubblico sarebbero da imputarsi ad alcune complicazioni polmonari, ma nulla di più al momento trapela. Resta un vuoto profondo da colmare per la dipartita di una figura simbolo della letteratura italiana e mondiale, un rivoluzionario giullare di corte che, da solo o con Franca Rame – compagna di vita, militanza politica e di palco – ha fatto della farsa la sua cifra stilistica più riconoscibile.

Anticlericale convinto, Dario Fo ha sempre cercato di parlare dell’attualità toccando argomenti a prima vista lontani dal suo e dal nostro tempo.

‘Mistero buffo’ (1969) resta il suo capolavoro, la sua eredità più completa e segna la definitiva consacrazione al grande pubblico: attraverso la rielaborazione di testi antichi utilizzando il ‘grammelot’ (tecnica derivante dalla Commedia dell’Arte costituita da suoni che imitano il ritmo e l'intonazione di uno o più idiomi reali, ndr), Dario Fo, unico attore in scena, riuscì a trarne una satira affilata, pungente, strutturata.

 

Il web piange la scomparsa di un uomo – prima che di un drammaturgo – che credeva in una società giusta fatta purtroppo da diavoli senza scrupoli che il suo genio riusciva a trasformare in ridicoli omuncoli senza spina dorsale.

Vi lasciamo con due citazioni di Dario Fo, che stanno circolando su Twitter e riassumono al meglio lo spirito con cui il nostro amato giullare illuminato ha vissuto su e giù dal palco:

“Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti…”

“La vita – ha detto ancora – è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà”.