Nel momento del coronavirus, qualcuno si chiede se siano utilizzabili, efficaci o meno, i purificatori d’aria già ampiamente diffuse in molte zone del mondo e in molte case. Ma che cosa dicono gli esperti?

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Coronavirus purificatori d’aria: è corsa alle soluzioni per abbattere la piaga del coronavirus.

Soluzioni che si prospettano su più fronti ma che finché sono non verificate rimangono, ovviamente, sempre nell’ambito delle teorie, confutabili.

Tra chi sostiene che la Vitamina C aiuti a prevenire il virus, come prendere il sole ecc, cosa non confermata, e chi sta con successo testando la medicina contro l’artrite nella speranza sia quella giusta per sconfiggere il covid19 (teoria anche questa non confermata), c’è anche chi si informa per capire se una sorta di prevenzione possa essere rappresentata dai purificatori d’aria.

Coronavirus purificatori d’aria: i vip ci provano

Tra i vari che si interrogano su quest’ultima questione c’è per esempio Ricky Tognazzi che su twitter ha condiviso un commento suo personale su un ozonizzatore disinfettante

Ampiamente usati per esempio in Cina, i purificatori d’aria sono dotati di particolari filtri che dovrebbero aiutare a pulire l’ambiente casalingo.

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Ma che cosa dicono gli esperti? Che cosa la scienza è in grado a oggi di confermare?

A maggio 2019 Altroconsumo, magazine dell’organizzazione italiana di consumatori, spiegava

non è stato dimostrato in alcun modo che i depuratori siano in grado di migliorare la salute delle persone sane, né di prevenire le malattie respiratorie. Tuttavia chi soffre già di disturbi, in particolare chi è allergico ai cosiddetti inalanti (pollini, acari della polvere, muffe e così via), con sintomi che peggiorano all’interno dell’abitazione, potrebbe trarre giovamento dall’uso di questo tipo di apparecchi, soprattutto nel periodo di fioritura delle piante e di presenza maggiore di pollini nell’aria

Insomma, la scienza che si basa su dimostrazioni condivise e tendenzialmente inconfutabili ancora non è riuscita a dare risposte certe su questi interrogativi.

Di base, l’aria aperta e pulita rimane la migliore soluzione. Come sembra confermare in un’intervista rilasciata al Post Alessandro Miani della Società Italiana di Medicina Ambientale

La prima cosa da fare è aprire le finestre il più spesso possibile, almeno 2 o 3 volte al giorno per almeno 5 minuti

ha spiegato

Può sembrare strano, ma l’apertura delle finestre porta a una dispersione e diluizione delle sostanze concentrate nell’aria delle case anche in giorni in cui l’aria esterna è particolarmente inquinata. Se vivete in città, meglio aprire le finestre che affacciano su vie poco trafficate o su cortili interni, in orari in cui ci sono meno macchine in giro come la sera, la mattina presto o l’ora di pranzo.

Quindi, ok a purificatori d’aria se soffrite di allergie, ma il famoso ricambio d’aria delle nostre nonne che tenevano le finestre sempre aperte sembra rimanere un rimedio efficace…