‘Eravamo certi che tutto si sarebbe risolto’, il marito di Alessandra Appiano ha voluto raccontare in una lunga lettera aperta su Il Fatto Quotidiano la malattia e la scomparsa della moglie. Ecco le parole commoventi

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Un sodalizio di anime disperatamente allegro” che è stato interrotto bruscamente. Almeno, qui su questa terra. Nanni Delbecchi ha voluto ricordare, con una lunga lettera sul Fatto Quotidiano, la compagna Alessandra Appiano.

La giornalista e scrittrice 59enne se ne è andata una domenica sera mentre era ricoverata in ospedale. Un suicidio, si è detto fin da subito. E la sua scomparsa ha gettato nello sconforto amici, parenti, colleghi e tutte quelle persone che mai avrebbero immaginato un addio così improvviso, così prematuro.

Ora si scopre quel tweet ‘preoccupato’ di Alessandra Appiano prima della morte: quel grido di allarme sui social

L’uomo spiega con parole di una dolcezza infinita quel pezzo di vita, 25 anni, condiviso al fianco di Alessandravivendo come due ragazzi”.

Un rapporto speciale “in fuga dalle convenzioni – scrive Delbecchi – con il culto del “miracolo dell’amicizia”, fatto di progetti, avventure, liti, giochi, canzoncine inventate mentre andavamo al mare, lessico famigliare senza famiglia”.

Poi qualcosa è cambiato: la malattia, la sofferenza, l’impotenza di fronte all’evoluzione dei fatti.

Dimmi tu cosa succede – scrive il compagno di Alessandra in un ipotetico dialogo con il suo computer – quando tutto è raso al suolo in sette settimane per opera di una malattia mentale feroce, rapace, subitanea e violenta, un male che come un lampionaio spegne una per una le luci della persona che ogni giorno ti ha illuminato la vita”.

Quell’epilogo tragico, no, non era previsto:Eravamo certi che tutto si sarebbe risolto. Come immaginare che una simile forza della natura non si sarebbe risollevata, così come era accaduto ai tanti amici che in un modo o nell’altro avevano sperimentato la depressione?

E invece, Alessandra non ce l’ha fatta, non c’è più. Quando la notizia si è diffusa, sul web sono spuntati messaggi di cordoglio e incredulità, ma anche commenti inopportuni soprattutto sui social network: “I segnali trascurati, i segni premonitori, la ricerca morbosa del giallo e dell’orrore nei suoi romanzi e nei suoi post. Ognuno è padrone di dare libero sfogo alla propria nullità e alla propria spazzatura. Ma si tratta di idiozie o di cattiverie”.

Perché Nanni Delbecchi sa chi era davvero la sua Alessandra: una donna buona, piena di energia, sorgente infaticabile di luce. E lui vorrebbe che così tutti la ricordassero.