Intervista al referente nazionale dell’organizzazione del tour europeo del cantante filantropo Sumeet Tappoo, in concerto a Milano il prossimo 28 febbraio 2025
Un artista di successo, cantante e filantropo indiano, porta con sé l’inconfondibile timbro, i suoni, i colori e soprattutto quello spirito di umanità che oggi, troppo spesso, sembra dimenticato. Sumeet Tappoo sarà in concerto in Italia, per la prima volta, il prossimo 28 febbraio, per sostenere la creazione del più grande ospedale gratuito del mondo in India (a Muddenahalli, in Karnataka), la cui inaugurazione è prevista a novembre 2025. Sarà la città di Milano, in particolare, ad accogliere questa star della musica indiana, nell’ambito dell’European Tour 2025: l’appuntamento è per la sera del 28 febbraio al Teatro Blu, visto il grande successo dei suoi recenti album: ‘Dil Pareshan Karta Hai’, in collaborazione con il leggendario Gulzar e ‘Legacy’, con la colonna della musica indiana, Anup Jalota. Prima di questa data italiana, sono previste alcune tappe europee, tra cui Londra il 16 febbraio, Amsterdam (il 21), Antwerp (il 22) ed Eindhoven (il 23 febbraio). Noto per la sua voce vellutata e potente, Tappoo sarà accompagnato da una band di grandissimi musicisti di Mumbai e presenterà una raccolta dei suoi successi e delle sue canzoni devozionali. Con un’impressionante discografia di oltre 70 album e singoli, collaborazioni straordinarie con vere leggende della musica di Bollywood e dell’industria musicale indiana, questo artista ha all’attivo oltre 1100 concerti dal vivo, dall’India alle Fiji (di cui è originario, ndr), agli Stati Uniti, dagli Emirati Arabi Uniti all’Australia, dall’Argentina al Brasile, dalla Nuova Zelanda all’Europa e all’Africa. Le sue esibizioni catturano il pubblico con un mix coinvolgente di emozioni e uno stile vocale caldo e avvolgente. Il concerto e il tour del 2025 sono dedicati a sostenere la vocazione filantropica di Tappoo, che lo vede come ambasciatore della Missione umanitaria globale fondata da Sri Madhusudan Sai: un leader umanitario globale ispirato dagli insegnamenti e dall’esempio concreto del suo stesso Maestro spirituale e filantropo, Sri Sathya Sai Baba (di cui Tappoo è discepolo di lunga data) e il cui centenario sarà celebrato con grande enfasi in tutto il mondo e in India proprio a novembre 2025. Ne abbiamo parlato con il dottor Victory Craxi, rappresentante della Fondazione ‘Casa del Divino Onlus’, organizzatrice dell’evento.
Dottor Victory Craxi, sappiamo tutti che la musica unisce, ma che cos’ha di speciale questo concerto, nello specifico?
“Nello specifico, questo concerto rappresenta una Missione umanitaria globale, che ha l’obiettivo di mostrare la strada per unire l’umanità in una grande famiglia globale, al di là delle differenze di nazionalità, credo, religione, opinione e colore. Mi riferisco alla ;issione umanitaria globale del Sadguru Sri Madhusudan Sai, che sta portando avanti la manifestazione tangibile del primo e più importante insegnamento del suo Maestro, Sathya Sai Baba: “Ama tutti, servi tutti”. E con tutti, intende proprio tutti! Tutti coloro che hanno bisogno. Questo concerto ha l’intento di fare conoscere di questa grande missione umanitaria, che sta unendo persone di tutte le nazioni e culture. Inoltre, questo primo concerto in Italia di Sumeet sarà di supporto per la costruzione di un ospedale da 600 posti letto in India, a Sathya Sai Grama, Muddenahalli, non lontano dall’aeroporto internazionale di Bengaluru. Si tratta di un ospedale unico nel suo genere, perché ospiterà la prima Università di medicina totalmente gratuita al mondo e sarà inaugurata dal primo ministro indiano, Narendra Modi, a novembre quest’anno”.
Come descriverebbe Sumeet Tappoo in poche parole?
“Sumeet Tappoo è un caro amico che ho conosciuto qualche anno fa e, in un certo senso, è stato come incontrare me stesso. Abbiamo nel cuore lo stesso amore per il nostro Maestro e siamo cresciuti entrambi in famiglie che seguivano Sathya Sai Baba. Ho riconosciuto in lui lo stesso amore per il Maestro, che riesce a manifestare attraverso tutto ciò che fa. E come dice sempre il nostro Maestro: “Che valore può avere l’amore, se non viene manifestato attraverso le nostre azioni”? In questo caso, l’amore a cui mi riferisco non è l’amore che generalmente intendiamo nella vita mondana, ma un sentimento che si manifesta attraverso il servizio disinteressato verso il prossimo. In Sumeet ho trovato proprio questo: un grande cuore e un’umiltà disarmante, che comunica immediatamente una profondissima calma e pace interiore”.
Noi sappiamo che esiste un ‘file rouge’ di collegamento tra il suo percorso umano e culturale con la missione di Sumeet Tappoo: vuol parlarcene?
“Sì. Come accennavo, Sumeet e io abbiamo lo stesso Maestro spirituale, Sathya Sai baba, il quale ha sempre parlato dell’importanza della spiritualità (“intesa come percorso interiore di crescita e conoscenza di sè“), unitamente al servizio verso l’Altro. Nel mondo di oggi, la prima cosa non ha valore senza il secondo. La società di oggi ha bisogno di persone che vivano in essa e che contribuiscano a trasformarne la matrice alla base semplicemente perché, nel corso degli anni, l’uomo si è allontanato dalla sua vera natura. Ciò che unisce me e Sumeet è, dunque, la convinzione che, se siamo qui, è per qualcosa di più grande di noi come individui. E la gioia che proviamo attraverso questa missione di servizio vorremmo condividerla con tutti nel mondo”.
Può farci un riassunto delle attività di beneficenza che avete portato avanti con successo?
“Certamente. Sumeet è il direttore del primo ospedale di questo tipo nel suo Paese, le isole Fiji. Si tratta di un ospedale specializzato in chirurgia cardiaca pediatrica, totalmente gratuito. La situazione nelle isole del Pacifico è a dir poco drammatica, visto il numero allarmante di bambini che nascono con anomalie cardiache. Le famiglie con mezzi e risorse insufficienti devono spendere almeno 100mila dollari per recarsi in Nuova Zelanda o in Australia e ricevere l’aiuto di esperti: una cifra che, per loro, è quasi sempre impossibile da disporre. Quindi, finiscono per dover convivere con la malattia o attendere che il loro figlio o figlia muoia. Guidato da Sadguru Madhusudan Sai, Sumeet ha costruito questo ospedale salvando tutti questi bambini. L’ospedale è stato inaugurato, a tempo di record, il 22 aprile 2022, malgrado la pandemia da Covid. Sua moglie, la dottoressa Krupali Rathod Tappoo, che tra l’altro è un eccellente medico, dirige il lavoro dell’ospedale, mentre Sumeet pone il suo talento di cantante al servizio della missione, viaggiando il mondo e aprendo i cuori delle persone (cliccare QUI). Per quanto riguarda l’Italia, la missione è rappresentata dalla Fondazione ‘Casa del Divino’ di cui faccio parte anch’io. Portiamo avanti diversi progetti di spiritualità e di servizio verso il prossimo. Teniamo corsi online gratuiti, diffondendo il messaggio e l’insegnamento del nostro Maestro, Sadguru Sri Madhusudan Sai. Dall’inaugurazione dell’Ashram, il nostro centro di ritiro spirituale e della Casa del Divino ad Assisi, inaugurata il 10 aprile 2018, teniamo ritiri di fine settimana con i giovani di tutta Europa. L’obiettivo di questi ritiri è dare ai giovani l’opportunità di sperimentare la fratellanza dell’uomo e la paternità di Dio in un luogo di pace, carico dell’energia di San Francesco. Durante questi ritiri, si tengono sessioni interattive, seminari sulla spiritualità e laboratori esperienziali su come stare insieme, essere felici e, possibilmente, svolgere un servizio nella società. L’energia del luogo e l’interazione all’interno dei gruppi facilitano l’apertura e la condivisione, creando un’atmosfera che ‘nutre’, spiritualmente, anche coloro che non si sono mai avvicinati alla ricerca interiore. Secondo la testimonianza diretta di molti giovani, questa energia viene percepita come una fonte di benessere, pace ed equilibrio, al punto che molti tornano solo per rivivere quell’esperienza unica (cliccare QUI ). La Fondazione è anche di supporto a una cucina per i senzatetto di Roma, chiamata: ‘Grace Kitchen’. Essa offre cibo illimitato ai bisognosi tre volte alla settimana. E l’intera attività viene svolta grazie a volontari che credono nell’importanza del servizio. ‘Grace Kitchen’ ha iniziato la sua attività di servizio nel dicembre 2018”.
Quali iniziative sono in atto nel mondo, per combattere la povertà e promuovere l’accesso all’istruzione?
“La Missione umanitaria globale ‘Sri Madhusudan Sai’ ha intrapreso iniziative strategiche nei settori della nutrizione, dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza sociale, per combattere la malnutrizione, promuovere un accesso equo all’assistenza sanitaria per tutti e formare la prossima generazione di giovani menti dotate non solo di capacità intellettuali, ma anche di acume sociale, di valori umani orientati al servizio. Alcuni dei punti salienti della missione, ormai diffusa in 80 Paesi del mondo, sono le seguenti: a) iniziative strategiche sulla nutrizione in 53 Paesi di tutto il mondo per combattere la malnutrizione; b) iniziative educative basate sui valori umani; c) rendere l’assistenza sanitaria essenziale accessibile a tutti e gratuitamente in 21 Paesi; d) 28 campus educativi e un’Università nel sud dell’India, oltre a una scuola in Nigeria, che forniscono gratuitamente un’istruzione basata sui valori a oltre 3700 ragazzi e ragazze; e) sono state assegnate oltre 7800 borse di studio in diverse parti del mondo, per sostenere l’iscrizione alla scuola primaria in quei Paesi; f) abbiamo fondato il primo istituto medico rurale, privato e gratuito, dell’India: lo ‘Sri Madhusudan Sai Institute of Medical Sciences and Research’, che è stato inaugurato dall’onorevole primo ministro indiano, Narendra Modi, il 25 marzo 2023, offrendo un’educazione medica gratuita ai giovani delle zone rurali in Mbbs (Laurea in Medicina & Chirurgia, ndr), in infermieristica e in Scienze sanitarie alleate; g) sosteniamo 12 ospedali specializzati in India, tra cui quattro istituti pediatrici cardiaci, cinque ospedali per madri e bambini, tre ospedali multi–specialistici; h) altri ospedali internazionali alle Fiji, in Sri Lanka e in Nigeria, oltre a un centro medico negli Stati Uniti; i) oltre 34mila bambini con difetti cardiaci congeniti hanno ricevuto cure salvavita e le visite ambulatoriali hanno superato i 2,9 milioni di pazienti; l) il programma di nutrizione mattutina ‘Annapoorna’, che sostiene 10 milioni di scolari in 143mila scuole governative, in India e in altri cinque Paesi (Indonesia, Thailandia, Nigeria, Sri Lanka e Australia); m) altri 11 centri per lo sviluppo umano, distribuiti in 10 Paesi, che lavorano per l’unità e il benessere globale”.
Cosa si aspetta da questo tour europeo e in che modo, secondo lei, contribuirà a smuovere le coscienze di giovani e meno giovani in ambito sociale e culturale?
“Speriamo che questo tour possa sensibilizzare, commuovere, far sorridere e sperare in un mondo migliore, che tramite la collaborazione e l’unione possiamo creare tutti insieme. Durante il concerto saranno presentate le grandi iniziative umanitarie e i progetti realizzati: una condivisione che sono fiducioso toccherà il cuore di molti. Sta poi a ognuno di noi fare quel passo di fiducia per sperimentare la gioia che si prova nell’aiutare il prossimo: un passo che va a colmare il vuoto della solitudine e della dissociazione, oggi esistente, tra le persone. Un vuoto che è stato creato da una società moderna la quale, purtroppo, ha perso il suo ancoraggio a quei valori fondamentali che rendono l’uomo degno di essere chiamato: “Essere umano”. Unitevi con noi in questa grande missione di divulgazione e di amore in azione tramite la musica. Venite a vivere questa esperienza unica e lasciatevi trasportare dall’apertura del vostro cuore”.
Intervista di Vittorio Lussana