Ha vinto 8 premi Oscar ed è uno dei film più visti nella storia del cinema, ecco alcune curiosità su ‘Via col vento’

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Era il 15 dicembre 1939 quando al Loew’s Grand Theatre di Atlanta ci fu la première mondiale di Via col vento, uno dei film più visti nella storia del cinema. Venerdì 25 dicembre alle 21.30 su Rete 4 potremo rivedere questo capolavoro, vincitore di 8 Premi Oscar.

Via col Vento, 7 curiosità che ancora non sai sul film più visto della storia

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Di questo colossal diretto da Victor Fleming e tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchell si sanno molte cose, ma ci sono curiosità che continuano ad essere rivelate. Ecco allora sette curiosità che ancora, forse, non sapete.

1 – Belle le scene di bacio… ma che fatica girarle

Se l’attrito tra Vivien Leigh (Rossella O’Hara) e Clark Gable (Rhett Butler) è cosa nota, un po’ meno lo è il fatto che baciarlo non fosse una delle cose più piacevoli. L’attore aveva perso tutti i denti a causa di una infezione gengivale e per questo portava una dentiera e purtroppo soffriva di un’alitosi micidiale. Potreste dire “Francamente me ne infischio” ma per Vivien non fu così. Inoltre a causa delle continue liti tra i due molte scene di bacio furono tagliate.

2 – ‘Via col vento sarà un flop’: ecco chi si è pentito di aver detto no

Inizialmente il ruolo che fu poi di Gable fu proposto a Gary Cooper (il tormentato sceriffo Will Kane in Mezzogiorno di fuoco). L’attore lo rifiutò certo che Via Col Vento sarebbe stato uno dei più grandi flop nella storia del cinema. Pare abbia dichiarato:

“Via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema, e sarà Clark Gable a perderci la faccia, non Gary Cooper”.

Purtroppo per lui non fu così e Gable ricevette anche la nomination come Miglior Attore Protagonista agli Oscar del 1940.

3 – Il primo Oscar ad un’attrice afroamericana

Rimanendo in tema di Premi Oscar, il film a fronte di 13 nomination, ne vinse 8 tra cui quello come Miglior Attrice Non protagonista andato a Hattie McDaniel per la sua straordinaria Mamy. Fu la prima afroamericana a vincere la statuetta ma a causa delle leggi razziali vigenti in Georgia, non le fu permesso di andare a ritirare il premio.

4 – La première negata

Così come non le fu concesso di prendere parte alla première mondiale del film. Un vero e proprio evento, anzi una festività come riportano le cronache dell’epoca. 300 mila persone accorsero per la serata e scuole e uffici pubblici vennero chiusi tre giorni prima. Clark Gable voleva non presenziare come forma di protesta a favore della collega e amica, ma lei lo convinse a tornare sui suoi passi.

5 – 1400 Rossella O’Hara

Per il ruolo di Rossella O’Hara, andato poi a Vivien Leigh che vinse l’Oscar, si presentarono in 1400 attrici. Solo 31 arrivarono allo screen test e tra le favorite c’erano Katherine Hepburn, Joan Crowford, Bette Davis, Paulette Goddard, Jean Bennet e Miriam Hopkins. Quest’ultima era secondo l’autrice del romanzo (in prima battuta coinvolta sulla produzione del film) la più adatta. Ma la produzione la giudicò troppo vecchia e preferì la Leigh per la sua bellezza e l’entusiasmo con cui affrontò il provino.

6 – Tre registi per Via col vento

Sebbene il film risulti essere stato diretto da Victor Fleming, in verità vide alternarsi alla regia altri due direttori. Inizialmente dietro la camera da presa c’era George Cukor (E’ nata una stella) che fu sostituito da Fleming a riprese già iniziate per una sua presunta omosessualità. Tuttavia durante le riprese, che complessivamente durarono 125 giorni, Fleming si fece sostituire da Sam Wood.

7 – Il compenso che finanziò il divorzio

Grazie al compenso preso per questo film, Clark Gable potè divorziare dalla seconda moglie Ria Langham e sposare l’attrice Carole Lombard. L’attore per aver girato 71 giorni percepì 120 mila dollari, mentre la sua collega Leigh per 125 giorni di lavoro ne percepì solo 25 mila. Un problema quello della disparità dei cachet tra attori e attrici che ancora oggi fa discutere molto.

Ma in fin dei conti ‘Domani è un altro giorno’ e speriamo che le cose possano cambiare.

Crediti foto@Kikapress