Ospite della prima parte di Non è l’Arena di Massimo Giletti, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha espresso un certo malessere per il freddo percepito in studio.

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Matteo Renzi a Non è l’arena e il problema col gelo in studio

Massimo Giletti si è aggiudicato il politico più importante di questi giorni: in studio a Non è l’Arena Matteo Renzi, leader di Italia Viva e promotore della crisi di governo dopo le dimissioni delle sue ministre Bellanove e Bonetti.

Il senatore toscano, prima di parlare di dinamiche politiche, obiettivi e ragioni che lo hanno portato a mettere alla prova il Conte bis nonostante il periodo di grande incertezza socio-economica e sanitaria, ha lamentato un certo malcontento per le temperature polari registrate nello studio della trasmissione di La7.

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L’ex Premier ha aperto la sua lunga intervista facendo dell’ironia (o meglio lanciando una frecciatina) nei confronti di Urbano Cairo:

“Diciamo al suo editore che deve accendere il riscaldamento?”

Massimo Giletti ha così prontamente colto la palla al balzo replicando: “Non lo dica a me che sono in camicia”.

Anche gli spettatori che assistevano a Non è l’arena hanno raccolto lo scambio di battute, tanto che un utente ha commentato su Twitter: “Quel diavolo di Cairo li tiene al freddo per farli confessare, tipo prigione sovietica. #nonelarena

https://twitter.com/twittingelenaa/status/1350896201391071237

Al di là del freddo in studio, Renzi ha svelato il motivo per cui ha deciso di aprire la crisi, legato alla gestione dei 300 miliardi del Recovery Fund:

“La crisi? Se non la fai adesso butti via una occasione. Se non investiamo bene, i nostri figli e i nostri nipoti pagheranno per anni, anni e anni” ha detto a Giletti.

Foto@Kikapress