Gaia Girace e Margherita Mazzucco si sono raccontate nel salotto della “zia Mara”: la loro amicizia spontanea, le difficoltà sul set e qualche litigio

E’ andata in onda la prima puntata della seconda parte della serie “L’amica geniale”, la “storia del nuovo cognome”: la fiction è tratta dai bestseller di Elena Ferrante che raccontano, in quattro libri, la storia dell’amicizia lunga una vita fra Lila e Lenù.

Il pubblico ha amato molto la storia di queste due ragazze coraggiose, che nella scorsa serie erano due bambine e che oggi sono cresciute, ambientata nella provincia campana degli anni ’50 e ’60, fra povertà, violenza ed omertà: merito delle vicende narrate ma anche della bravura delle giovani attrici, Gaia Girace e Margherita Mazzucco.

L’amica geniale, Lila e Lenù si raccontano

Le abbiamo viste, emozionatissime, sul palco del Festival di Sanremo: le due ragazze, amiche sul set ma anche nella vita, sono state anche ospiti nel salotto di Domenica In, dove hanno raccontato alla “zia Mara” di più sul loro rapporto e sui loro sogni per il futuro.

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Gaia e Margherita hanno spiegato di essere diventate amiche durante i provini: Gaia era già stata scelta per la parte di Lila e provava le sue scene con tante diverse Elena, alla ricerca di quella giusta. Margherita lo era e questo è stato evidente anche dal feeling che si è subito instaurato fra le due. Amiche quindi anche nella vita privata, Gaia e Margherita non hanno mai litigato? Ovviamente si, una volta anche sul set.

Al centro del litigio, non essere d’accordo su alcuni temi lavorativi: Gaia riteneva che fosse più importante la spontaneità, Margherita pensava invece che fossero necessarie più prove.

Lila e Lenù, la storia del nuovo cognome

In questa nuova stagione, Lila si è sposata, a soli 16 anni, con Stefano Carracci, dal quale subisce però abusi sessuali e percosse. Elena invece è fidanzata con Antonio, va ancora a scuola e si preoccupa perchè il suo amore verrà obbligato ad arruolarsi insieme ad Enzo Scanno.

Uno spaccato crudo e commovente della provincia negli anni ’60, quando la violenza era all’ordine del giorno soprattutto fra le mura domestiche e quando per emergere, nella vita, non bastava solo essere brave.