Beppe Fiorello torna in tv per raccontare un’eroe dei nostri giorni: ‘Il mondo sulle spalle’ storia vera di Enzo Muscia. Le nostre interviste ai protagonisti

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Il 19 febbraio su Rai Uno andrà in onda in prima tv Il mondo sulle spalle, storia vera di un eroe dei nostri giorni, interpretata da Giuseppe Fiorello.

Prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction e Iblafilm, per la regia di Nicola Campiotti, Il mondo sulle spalle è ispirato alla storia di Enzo Muscia, un uomo che – senza perdere la speranza e la fiducia nel domani – riesce a rialzarsi dopo aver perso il lavoro e si ritrova a dover affrontare la prova più difficile per un genitore: vedere il proprio figlio lottare tra la vita e la morte.

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Beppe Fiorello torna in tv con Il mondo sulle spalle, una storia vera

La storia di Enzo Muscia, insignito del Presidente Mattarella del titolo Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, inizia nel 2011 quando l’azienda per cui era direttore commerciale decise di chiudere la filiale italiana e licenziare tutti i dipendenti.

Il fallimento della Anovo (questo il nome dell’azienda) lasciò senza lavoro oltre 300 persone. Muscia si rese conto che esisteva una sola soluzione: rimboccarsi le maniche in prima persona per tentare di ridare speranza a tutti. A muovere la sua coscienza furono le parole del curatore fallimentare: “Muscia, se ci crede, è lei che deve andare avanti…”.

In quello stesso anno, suo figlio nacque prematuro e gli venne diagnosticata una malformazione cardiaca. Enzo, però, non si lasciò abbattere e fronteggiò entrambe le battaglie, arrivando ad ipotecare la casa per rilevare l’azienda e riassumere parte dei sui ex colleghi.

La sua storia verrà raccontata nel TV Movie Il mondo sulle spalle, in onda il 19 febbraio su Rai Uno e nel libro autobiografico Tutto per tutto.

“Se volete essere imprenditori alla mia maniera, quando vi dicono di non insistere, di addivenire a più miti consigli, voi insistete il doppio, siate irragionevoli, battete i piedi. Siate pazzi. È il solo modo, è la base dell’arte di arrangiarsi”.
Enzo Muscia in un passaggio del libro.

Beppe Fiorello ne Il mondo sulle spalle | La trama

Marco (Beppe Fiorello) è un tecnico specializzato in assemblaggio di componenti video. È bravo, affidabile e gode la fiducia del datore di lavoro e dei compagni. Aspetta un figlio da Carla (Sara Zanier), che ha conosciuto sull’autobus andando al lavoro.

Nella vita di Marco sembra che tutto vada per il verso giusto. In pochi giorni e improvvisamente le cose cambiano. La moglie ha un parto prematuro e il bambino nasce con una malformazione cardiaca. È il momento di farsi forza, di dedicarsi alla propria famiglia.

Ma il destino ha in serbo altre prove. Da un momento all’altro si trova per strada insieme ai compagni di lavoro. La multinazionale da cui dipende decide di chiudere la fabbrica senza preavviso, anche se è in attivo. Marco decide di non rassegnarsi.

Il curatore fallimentare gli propone di mantenere attiva l’azienda per un anno insieme ad un manipolo di colleghi, nella speranza che qualcuno decida di rilevarla. Marco accetta anche questo compito gravoso (sarà lui a scegliere il gruppetto tra gli ex compagni di lavoro), convinto che se salverà l’azienda potrà riassumere tutti. Mette in gioco la sua credibilità per recuperare almeno una parte delle commesse. Convince i colleghi a lavorare per una paga minima. Lotta per un anno, mentre in un ospedale suo figlio sta combattendo un’altra battaglia difficile.

Dopo un anno nessuno si è fatto avanti e il curatore non può che decretare il fallimento. A poco a poco, nella sua mente si fa strada un’idea folle: rilevare personalmente l’azienda e provare a rimetterla in piedi. Un’idea pazzesca, ma Marco decide di provarci. Fa anticamera da tutti i direttori di banca della zona, per chiedere un mutuo. Ma è difficile farsi dare fiducia, anche da quelli che ritiene amici, cosa ha da offrire in fondo?

Alla fine, all’insaputa di sua moglie, gioca il tutto per tutto e ipoteca la casa.

Nella vita di Marco si apre un altro fronte. Proprio nel momento in cui dovrebbe essere più felice, quando suo figlio ritorna a casa, Carla scopre che ha dato in garanzia alle banche la loro casa tenendola all’oscuro. Non è tanto l’azzardo che la sconcerta.  E’ il fatto che Marco abbia deciso da solo per tutti e due in un momento così difficile della loro vita. È una crepa che non si salda, che si allarga: i due iniziano ad allontanarsi e Marco comincia a dormire in azienda.

La battaglia, senza la moglie al suo fianco, è dura. La sfida è acchiappare un appalto consistente, trovare il modo di vincere, battere la concorrenza di aziende più grandi e solide che possono permettersi di abbassare i prezzi. E forse l’idea vincente è cercare di aprire nuovi mercati, all’estero, dove ancora i rapporti di forza non sono definiti.

L’occasione è un grosso bando di un’azienda americana per produrre lettori di POS. Ci sono molti requisiti a cui rispondere, un sacco di specifiche tecniche e di garanzie da dare. Bisogna prepararsi ad una ispezione degli americani dalla quale dipenderà l’assegnazione dell’appalto. Con molto impegno e con un po’ di inventiva, Marco e i suoi ci provano, e il loro entusiasmo è talmente contagioso che Carla finisce per riavvicinarsi e dare il suo contributo in amministrazione.

Ce la fanno, ma le prove per Marco non sono ancora finite.

Beppe Fiorello ne Il mondo sulle spalle | Cast

Nella trasposizione televisiva, Enzo Muscia si chiama Marco ed è interpretato da Giuseppe Fiorello. Sara Zanier è sua moglie Carla. Troviamo poi Andrea Pennacchi (Mario), Stefano Rossi Giordani (Simone), Alberto Basaluzzo (Fabio), Gianluca Gobbi (Michele), Viola Sartoretto (Anna), Claudia Penoni (Maria Grazia), Gianluca Ferrato (Gianni De Rosa Capo Reparto), Antonio Zavatteri (Berti), Olivia Manescalchi (Dott.ssa Manuela Longoni), Enrico Ianniello (Curatore Fallimentare).

Beppe Fiorello ne Il mondo sulle spalle | Regia

La regia de Il mondo sulle spalle è potremmo dire di un esordiente: Nicola Campiotti. In realtà lui, come ha raccontato ai nostri microfoni, prima di approdare alla regia ha fatto la classica gavetta.

“Forse è più difficile essere la seconda unità di un film che il regista – ci racconta Nicola – perché nel primo caso devi riuscire a rendere la visione di un altro, nel secondo caso invece è la tua idea che realizzi”.

Campiotti ha deciso di portare sul piccolo schermo un raggio di luce, un lampo nel buoi in un’Italia in cui il malcontento e la rassegnazione, la rabbia o la paura la fanno spesso da padroni. La storia di Enzo Muscia è questo: una luce tra le ombre. Una volta trovata la storia aveva bisogno dell’attore perfetto per interpretarla.

“Ho pensato subito a Giuseppe Fiorello – racconta ai nostri microfoni  – Per prepararmi a quell’incontro e stupire Fiorello, ho pensato di realizzare un montaggio di tre minuti con scene tratte dai suoi film: montate insieme dovevano raccontare la storia che stavo per proporgli. Era un azzardo, ma ci provai. Il risultato fu che Beppe nel filmato vide se stesso che, grazie al montaggio e ad alcune frasi di raccordo, stava già interpretando la storia che gli avevo appena raccontato.”

Crediti foto@Ufficio Stampa Rai Fiction