Coronavirus, ‘conseguenze letali del virus si annulleranno’: l’intervista al premio Nobel che fa sperare

Fa discutere l’intervista al premio Nobel per la medicina Luc Montagnier sul coronavirus COVID-19, ma dà anche qualche barlume di speranza sull’ipotesi che possa scomparire il prima possibile. Ma cosa avrà mai detto questo illustre scienziato?

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Il premio Nobel e il coronavirus: “È creato in laboratorio”

Andiamo con ordine. Luc Montagnier è un premio Nobel per la medicina, scopritore del virus dell’HIV e ha rilasciato un’intervista al canale francese di notizie C-News, dove ha ribadito alcuni punti controversi e alcune sue opinioni sul coronavirus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. L’intervista è stata diffusa in italiano dal giornalista Gabriele Parpiglia, tramite il suo profilo Instagram.

Innanzitutto, per Montagnier il virus è nato in laboratorio: “Siamo arrivati alla conclusione che effettivamente c’è stata una manipolazione su questo virus. Una parte, non dico la totalità. C’è un modello, il virus classico, che veniva dal pipistrello. A questo modello hanno aggiunto delle sequenze di HIV, il virus dell’AIDS. La possibilità è che si sia tentato di fare un vaccino contro l’AIDS. Dunque, hanno preso delle piccole sequenze del virus dell’HIV e che le abbiano installate nella sequenza più ampia del coronavirus”.

fonte: Instagram

“Il virus, mano mano che si trasmette, si annullerà”

Poi però lancia la bomba, ovvero la possibilità che il Covid-19 possa sparire presto: Questo virus è prodotto da un laboratorio cinese o da un altro laboratorio. I virus variano continuamente, hanno continue mutazioni, specie quelli nati da variazioni di RNA. La natura non accetta qualsiasi cosa, ma se si fa una costruzione artificiale, questa ha poche possibilità di sopravvivere. La natura ama le cose armoniose e chi ne è estraneo, come questo virus, non è ben tollerato. Negli Stati Uniti c’è un’evoluzione del Covid, per delle mutazioni: il tratto che porta la sequenza di HIV muta più velocemente degli altri, e scompare”.

Praticamente, secondo l’opinione del Premio Nobel, il coronavirus si distruggerà da solo: “In altre parole, ci sono pazienti nelle quali le sequenze introdotte artificialmente nel virus sono demolite, non ci sono più. Quindi si può pensare che se il potere patogeno nuovo del coronavirus è legato alla presenza di queste sequenze, allora il Covid-19 sta scomparendo. E questo è un barlume di speranza. Se la mia previsione è esatta si troveranno sempre più virus inattivi. Il potere delle infezioni scomparirà. Il virus, mano mano che si trasmette, si annullerà”.

La scienza contro Montagnier: ipotesi “falsa e infondata”

Un parere senz’altro controverso, il suo, che non trova però riscontri con l’orientamento comune della comunità scientifica, che afferma invece che il coronavirus non ha alcuna traccia di manipolazione umana ed è invece frutto di uno spillover, ovvero di un salto di specie dal pipistrello all’uomo.

L’ipotesi del premio Nobel Montagnier sul coronavirus è inoltre stata bollata come “falsa e infondata” dalla Federazione Italiana Scienze della Vita (Fisv) che riunisce 16 società scientifiche per un totale di quasi 10mila scienziati. I ricercatori invitano a “non prendere automaticamente per oro colato quello che viene da un premio Nobel semplicemente perché ha questo titolo, anche perché questo particolare Nobel da molti anni sostiene bufale scientifiche e getta discredito sulla scienza sana”.

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