L’esercito trasporta bare da Bergamo in altre città. Sono i morti di coronavirus e Beppe Fiorello sbotta su Twitter: “Stop feste su balconi”

Il coronavirus continua a mietere vittime in Italia, soprattutto a Bergamo. I morti sono tanti, troppi. Nel cimitero non c’è più spazio per seppellirli. Uno scenario drammatico quello che vive la città lombarda, particolarmente colpita da questa pandemia. E dopo aver visto le dolorose immagini dei mezzi dell’esercito trasportare decine di bare in altre città, Beppe Fiorello lancia un appello sui social. L’attore chiede che sia proclamato lutto nazionale e che la gente smetta di cantare dai balconi.

Coronavirus, duro sfogo di Beppe Fiorello sui social

Quelle immagini dei mezzi dell’Esercito impegnati a trasportare le bare fuori città hanno particolarmente colpito l’opinione pubblica. Ci consegnano il dramma vero e concreto della pandemia in corso. Il COVID 19 sta causando un numero elevato di morti e a Bergamo sono tantissimi i pazienti a non farcela.

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Non c’è più neanche spazio per seppellirli, così si cerca posto altrove, ricorrendo anche alla cremazione. Persone che sono spirate da sole, in un letto di ospedale senza la possibilità dell’ultimo saluto dei propri cari.

Come restare indifferenti a tanto dolore? Se lo chiede Beppe Fiorello che si sfoga sui social chiedendo rispetto per le vittime del coronavirus. In un Paese dove ancora troppi italiani non rispettano le disposizioni per contenere la diffusione del virus, uscendo di casa anche senza un valido motivo.

Il post su Twitter

Non è più il tempo della goliardia, ma del dolore. Lo dice chiaramente l’attore siciliano che nelle scorse ore ha cinguettato:

“Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi. Si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social. Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie. Social sì ma senza fare festa”.

Un invito che in molti hanno rilanciato, condividendone il messaggio. Qualcuno però fa sommessamente notare che, quei canti sui balconi “sono come scongiuri collettivi per scacciare l’angoscia, la claustrofobia, la tensione della convivenza o della solitudine forzata. Non sono certa che sia mancanza di rispetto… sospendo il giudizio”.

Fiorello replica:

“Ne sono certo, ovvio, ma adesso dobbiamo abbassare il tono di scherzo e tric-trac per fare posto a qualche giorno di silenzio e rispetto. Tutto qui!! È troppo? Come la corsetta al sole? Lutto nazionale e basta!”

beppe fiorello
foto: Twitter