Renzo Arbore ricorda Gigi Proietti: “Accanto all’intesa artistica c’è un’intesa umana che è stata fondamentale nella mia carriera”

La scomparsa di Gigi Proietti ha lasciato un vuoto nel cuore di molti e tanti sono i ricordi di colleghi e amici. Tra questi, arrivano le parole di un’ icona dell’arte italiana come Renzo Arbore.

Addio a Gigi Proietti, Renzo Arbore: ‘uno dei pilastri dello spettacolo italiano’

“Ci sono dei personaggi che non sono dei semplici attori o intrattenitori o registi o cantanti o umoristi, ma sono degli autentici pilastri dello spettacolo. Gigi Proietti è uno dei pilastri sui quali si reggeva lo spettacolo italiano, tutto lo spettacolo italiano.”

Inizia così la dichiarazione e il ricordo di Arbore per l’amico e collega scomparso. Già Proietti non era solo un collega ma soprattutto un amico, un confidente. E a poche ore dalla sua scomparsa, si parla già di intitolare all’eclettico mattatore, il Teatro Brancaccio. Idea che Renzo Arbore sostiene pienamente.

“Gigi è stato il più eclettico artista della sua generazione. – si legge nella nota dell’artista – L’idea di intestargli il Teatro Brancaccio mi sembra assolutamente un’idea da sposare. Gigi per il teatro e per la diffusione del teatro ha fatto veramente quanto non sono riusciti a fare altri: dalla regia, alla direzione, alla scoperta di nuovi talenti. E’ difficile elencare i meriti di una personalità così eclettica come quella di Gigi Proietti.”

Erede dell’umanità, del disincanto romano dell’ospitalità e dell’accoglienza che i romani hanno tra le proprie caratteristiche. Così prosegue l’artista partenopeo nel tratteggiare un profilo dell’amico,  che con lui ha condiviso molti programmi.

“E’ inutile elencare le malefatte fatte insieme, ha partecipato perfino al mio mio film FF.SS. dopo che io ho partecipato a quasi tutti i suoi programmi televisivi di varietà, ricordando vecchie canzoni, e lui è stato protagonista di molti miei programmi televisivi, sempre con un’idea vincente. Tra i miei ricordi più belli c’è la sua partecipazione a “Meno siamo, meglio stiamo” dove veramente ha sintetizzato quella parte dello spettacolo leggero che lui condivideva insieme allo spettacolo importante del quale è sempre stato rappresentante.”

Un vuoto, una voragine immensa quella causata dalla morte di Proietti che è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

“Capisco che ogni giudizio su Gigi è riduttivo in questo momento, effettivamente lo shock è stato violentissimo per me. Accanto all’intesa artistica c’è un’intesa umana che è stata fondamentale nella mia carriera, con lui e con la sua famiglia. Eravamo amici confidenti.”

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