La nostra intervista a Vincenzo Incenzo, che debutta come cantautore – dopo anni di lavoro ‘dietro le quinte’ – con l’album Credo.

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Vincenzo Incenzo: “La musica deve essere sentinella del proprio tempo”

Si intitola Credo l’album di debutto di Vincenzo Incenzo.

Un debutto sui generis, perché Vincenzo ha alle spalle, in realtà, una lunghissima carriera da autore, collaborando con alcuni ‘grandissimi’ della musica italiana, da Renato Zero a Lucio Dalla, passando per Antonello Venditti, Sergio Endrigo, Premiata Forneria Marconi, Michele Zarrillo, Franco Califano, Ornella Vanoni, Patty Pravo e Al Bano.

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Proprio Renato Zero ha curato la produzione di questo primo lavoro di inediti, con il quale Vincenzo si presenta per la prima volta al pubblico da cantautore.

Scrivo per provare ingenuamente a volare, per ristabilire un equilibrio con il mondo in cui viviamo. – commenta Incenzo in merito al suo primo progetto discografico dopo tanti anni ‘dietro le quinte’ – Credo ancora che le canzoni possano avere un compito, parlare alla gente, sollecitare coscienze. Mi piace raccontare il battito d’ali di una farfalla come il terremoto sociale. Le canzoni possono fare cultura, pensiero, opinione. Possono, come è stato in altre stagioni. Arrivo a questo progetto dopo un viaggio infinito: tanti successi per grandi artisti, teatro e musical importanti, saggi e romanzi; ho scritto senza sosta, sin da bambino, il mondo volava fuori dalla finestra come un pallone su un prato e io non riuscivo a lasciare la mia stanza, inchiodato lì, a cercare di rappresentarlo, di aumentarlo, anche a costo di non viverlo. Una malattia, un bisogno. Niente è cambiato crescendo, se non gli interlocutori e gli strumenti”.

Anticipato dal singolo Je Suis, uno slogan all’esserci con una punta di critica per il narcisismo della società contemporanea, l’album vanta anche un cameo di Renato Zero nel brano Cinque giorni.

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