Compirà 72 anni il 10 aprile Caterina Caselli, da tutti conosciuta come il “casco d’oro” della musica italiana: questo nomignolo, che le ha portato gran bene, nacque dalla pettinatura che una giovanissima Caterina sfoggiò al Festival di Sanremo del 1966, consigliata dagli storici parrucchieri milanesi Vergottini.

PRENDE IL VITALIZIO, MA PRESTO DOVRA’ DIRGLI ADDIO: BATOSTA PER L’ATTRICE…

A quel Sanremo Caterina portò Nessuno mi può giudicare, la sua canzone di maggior successo: era stata scritta per Adriano Celentano, ma lui preferì Il ragazzo della via Gluck. Un’annata di grandi canzoni e di grande fortune: vinsero Modugno e la Cinquetti, con Dio, come ti amo, ma fu il brano della Caselli a restare al primo posto in classifica per 11 settimane consecutive. Sull’onda di questo successo discografico, il regista Fizzarotti la chiama per girare l’omonima pellicola sentimentale, con Laura Efrikian, Nino Taranto e Gino Bramieri.

Tra grandi successi discografici e musicarelli la carriera di Caterina Caselli procede spedita fino alla metà degli anni ’70, quando inizia ad alleggerire l’attività artistica in favore di quella manageriale: scoprirà tanti giovani artisti destinati a lasciare un segno nella musica italiana, come Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, Gerardina Trovato, Elisa, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi e Giovanni Caccamo.

Caterina Caselli torna sul palco, e in sala di registrazione, solo per grandi eventi legati al sociale: lo farà nel 2009, insieme agli Artisti uniti per l’Abruzzo, e nel 2012, a Bologna, per il concerto per l’Emilia Romagna colpita dal terremoto.