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Merk & Kremont, la storia del duo di producer milanesi che spopolano in Asia e che creano hit per l'Italia.

Sono giovanissimi Federico Mercuri e Giordano Cremona – in arte Merk & Kremont – ma ci sono pochi dubbi sul fatto che sappiano il fatto loro. Milanesi e appassionati di ingegneria del suono, il duo è difatti riuscito in pochissimo tempo a conquistare la stima di colleghi e fan, tanto da diventare celeberrimi all’estero (e soprattutto in Asia) grazie al supporto di artisti del calibro di Avicii, Steve Angello, Hardwell e Nicky Romero.

Per i due producer la vita è paradossalmente più dura in Italia, dove il loro nome non farà suonare molti campanelli, eppure ci sono sempre loro dietro le quinte di due grandissimi successi dell’estate del 2016 – Andiamo a comandare di Fabio Rovazzi e Bomber de Il Pagante – ed è con loro che ha voluto collaborare Bob Sinclair per Someone Who Needs Me.

“Siamo appena tornati da un lungo tour in Asia. – ci confessano i due ragazzi, che incontriamo nel centro di Milano – Siamo stati in Giappone, in Cina, in Indonesia, in Thailandia e in Corea. È sempre bello suonare lì, perché la gente è molto più carica! Sono molto orgogliosi della loro cultura, per cui se vedono che anche tu la apprezzi si ‘legano’ molto a te e hanno molta voglia di seguirti”.

Per esprimere ancora meglio il concetto, i due giovani ragazzi ci raccontano che a loro basta pubblicare un’immagine di un panorama asiatico sui social per far “impazzire” i fan orientali, visto che “la loro ammirazione per gli occidentali è incredibile”.

A proposito di follie asiatiche, in effetti, Merk & Kremont sorridono ricordando il periodo in cui i fan ‘dell’est’ si presentavano con i loro ritratti da autografare e di quando in Giappone “una ragazza si è presentata sotto alla nostra consolle con il vinile. Noi non sapevamo neanche che esistesse questo vinile in tiratura limitata di 30 copie”. Una situazione quasi surreale per i due ragazzi, che ammettono quanto sia diverso anche il mondo della discografia e del booking dall’altra parte del mondo, soprattutto in Cina dove l’apprezzamento sui social network è praticamente e per ovvi motivi ininfluente, facendo diventare di primaria importanza l’entrata degli artisti nelle classifiche ufficiali. In questo senso, possiamo dire che Federico e Giordano stiano vivendo due vite parallele (artisticamente parlando) in diverse parti nel mondo, perché qui da noi è stato invece proprio il web a consacrare le loro hit, nate quasi per gioco.

“Facciamo canzoni per noi, ma ci è sempre piaciuto farle anche per gli altri. – ci spiega Merk (Federico) – Abbiamo iniziato a farlo proprio per Il Pagante. Roberta in realtà è la mia ragazza, Eddy Veerus è il cugino di Kremont e Federica è la migliore amica di Roberta”.

Una piccola grande comitiva quindi, tanto che dietro il nome Il Pagante si nasconde proprio un’idea di Kremont, che era a sua volta compagno di banco dell’attuale manager del trio. È grazie a questo gruppetto di giovani milanesi che inizia a nascere lo spirito ironico dei testi de Il Pagante: “Le canzoni andavano bene forse perché mancava il concetto di una musica di questo tipo. – spiega Merk – La cosa assurda è che ci aspettavamo che questo fenomeno durasse solo un anno, invece sono 5 anni che sono in auge. Sempre tramite amicizie, tra cui Clapis, abbiamo iniziato ad affermarci come Merk & Kremont e quindi ci siamo concentrati sulla nostra carriera. In realtà studiavamo, lui a Londra e io a Milano, ma dopo un anno abbiamo capito che dovevamo impegnarci a fare canzoni per noi”. I due ragazzi lasciano quindi la scuola (“senza rimorsi”): “Non c’è una scuola in cui ti insegnano a produrre musica e a fare i dj. – precisa Kremont – È un lavoro che in Italia paradossalmente non tutti capiscono, molti miei amici mi prendono in giro. In altri paesi invece è un lavoro affermatissimo, in Olanda ad esempio”. Merk & Kremont, grazie ad un contest (che comunque sconsigliano a chi vuole affermarsi in questo campo), approdano quindi alla Spinnin’ Records e un anno fa rilasciano il loro primo singolo, Get Get Down, che li conduce piano piano verso Rovazzi.

“Il video è opera di Fabio Rovazzi. – spiega Merk – Ci conoscevamo già prima, perché lui faceva il videomaker, è amico di Clapis, proprio come noi. Sì, è un grande gruppo e c’è un’aura molto positiva intorno a tutti noi. È nato tutto come un gioco, Fabio ha fatto il video di Get Get Down, che essendo sul canale della Spinnin’ Records gli ha portato un po’ di pubblicità, e in cambio noi gli abbiamo prodotto una canzone, Andiamo a comandare. Pensate che lui non voleva neanche farla uscire, perché a forza di ascoltarla non gli piaceva. E invece…”.

Il remix per Bob Sinclair (“Uno dei nostri più grandi idoli”) è nato invece in seguito alla produzione del singolo Eyes: “Volevamo regalare un remix per trattenere i nostri fan, lo facciamo ogni anno. Lo scorso anno lo abbiamo fatto con Want to Want Me di Jason Derulo, solo che per fare questo remix dovevamo chiedere il permesso alla Spinnin’, quindi Bob Sinclair ha deciso di rilasciarlo come singolo ufficiale e non in free download”.

La carne è fuoco è chiaramente tantissima, ma Merk & Kremont sul loro futuro hanno le idee chiarissime.

“Quello che ci piacerebbe è diventare dj a livello internazionale, è un percorso che dobbiamo fare sia in Italia che nel resto del mondo. – ci spiega Kremont – In Italia in realtà nei prossimi anni ci piacerebbe affermarci anche come produttori per terzi, quindi produrre basi e beat anche per altri artisti pop. In Italia abbiamo già un bacino e abbiamo una rete piccola di persone che fanno musica senza prendersi molto sul serio. È un’idea che ci piace molto e che sta prendendo molto piede. Chiamiamola ‘musica simpatica’, in America esiste già, noi ovviamente arriviamo sempre dopo”.

A fine estate, inoltre, il duo è pronto a rilasciare un remix "con un cantante che è meglio non dire per scaramanzia", mentre venerdì 9 settembre si esibiranno sul palco degli MTV Digital Days a Venaria: “È la seconda volta per noi ai Digital Days – commentano – ci siamo stati anche due anni fa. Ora suoniamo con Steve Aoki, a cui abbiamo remixato una canzone l’anno scorso".