‘Light It Up (Ora che non c’è nessuno)’, Baby K canta con Major Lazer: ‘Spero di farvi innamorare’.

È Baby K l’italiana scelta da Major Lazer, il progetto musicale capeggiato da Diplo, per dar voce e testo al brano Light It Up, che nella sua versione nostrana – contenuta nell’album in uscita il 6 maggio – si trasforma in Light It Up (Ora che non c’è nessuno). La canzone ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio tormentone, cosa che Baby K – che abbiamo raggiunto telefonicamente per fare due chiacchiere su questa collaborazione – ovviamente si augura.

“È nato tutto in vista del lancio della versione italiana dell’album Peace Is The Mission di Major Lazer. – ci racconta Baby K – Volevano fare un remix italiano di Light It Up, dato che un remix in inglese in realtà esiste già ed è anche andato tanto in radio (con la cantante giamaicana Nyla, ndr). Hanno fatto a Diplo il mio nome, lui ha visto che i nostri mondi un po’ si incrociavano e ha detto subito di sì. Con grande fiducia mi ha mandato la base senza voci, il che non capita spesso quando lavori ai remix, perché ti lasciano l’inciso e tu scrivi le strofe. Con la sola base, invece, mi sono permessa di sbizzarrirmi e di scrivere una canzone dall’inizio sfruttando la base. Lui l’ha ascoltata e gli è piaciuta. Tra l’altro mi ha mandato i suoi complimenti, perché in Francia Roma-Bangkok era un gradino sopra in classifica al suo Light It Up e ne è stato contento. Diciamo che si è consolidato ancora di più il sodalizio ormai avviato, perché aveva già approvato il brano”.

I due, tuttavia, non si sono mai incontrati di persona per lavorare al remix, visto che Diplo è tuttora impegnatissimo in un tour internazionale. Baby K rivela però di averlo conosciuto in passato, da ‘pura’ fan: “Io l’ho conosciuto da fan nel 2008, quando venne al Brancaleone a Roma. Questa volta invece abbiamo lavorato a distanza, perché per lui era impossibile incontrarmi, pensa che la scorsa settimana era in Pakistan e in Brasile. Diplo non ha comunque bisogno di farsi pubblicità in Italia, Light It Up è già una hit, per cui, al di là dei feedback positivi che mi ha inviato, per me già essere stata scelta è un grandissimo complimento. Sono la prima italiana ad aver collaborato con lui e poi il suo album è pieno di collaborazioni gigantesche. Sono quindi molto felice”.

Il lavoro di Baby K sul brano originale è stato comunque eccellente: non solo la sua Light It Up (Ora che non c’è nessuno) prende le distanze dal primo remix, acquisendo originalità e portando in modo chiarissimo il marchio dell’artista italiana, ma anche il testo si discosta molto da ciò che siamo abituati a sentire nel mondo ‘duro’ dei rapper.

“Pensa che lo scorso Ferragosto, durante una serata, ho chiesto al mio dj di mettere Light It Up. Era la versione originalissima, aveva addirittura un’altra base, per cui conoscevo molto bene la canzone. – ci racconta Baby K – In certi casi è solo questione di alchimia. Trovo che questo tipo di sound sia molto mio, rientra nei miei gusti personali sia da ascoltatrice che da autrice. Queste sonorità sono nello stesso tempo la mia passione e ciò che vorrei avere nei miei dischi. Alla fine mi sono fatta trasportare dalla base, anche se non so come sia successo esattamente, non saprei spiegartelo. Volevo che sembrasse un brano a sé, pur essendo un secondo remix”.

E, a proposito del testo – che racconta di una storia d’amore nata in discoteca tra un lui molto popolare e una lei decisamente timida – facciamo notare a Baby K che, se voleva svestirsi dell’immagine della ‘rapper dura’, in questo caso ci è sicuramente riuscita: “Ho voluto raccontare una storia ‘da discoteca’, però volevo cantare qualcosa di diverso. Le canzoni ispirate al ‘love in the club’ sono sempre tutte un po’ uguali, a mio avviso. Ho pensato di invertire i ruoli, mantenendo un testo carino e simpatico, in cui però tutti gli occhi fossero puntati sul mio ragazzo, mentre io nella canzone non desidero altro che restare da sola con lui, fingendo che non ci sia nessun altro. Secondo me è un’ottica differente dalla solita roba. È bello pensare che molti ragazzi si possano innamorare in discoteca su questa canzone. Dai, non è bello ballare e sentire nello stesso tempo una frase come ‘Fingiamo che non c’è nessuno e non mi sentirò piccola’? È proprio una frase carina da cantare e da dire”.

“La musica è intrattenimento, ma non è detto che una canzone per far ballare tutti debba per forza avere un testo banale. – continua ancora Baby K – Sicuramente io non parlo della fame nel mondo né di grandi verità, il tema è sempre leggero, però a volte bastano poche parole o un punto di vista un po’ più inclinato. Ho quindi usato parole relative a un mondo ‘danzereccio’, ma con un’angolazione un po’ diversa. Mi sento di non essere schiava di un personaggio, come spesso accade ai rapper, e penso di essere libera di poter spaziare attraverso vari generi. Mi sento arrivata ad un punto in cui faccio musica pop e amo molto questo tipo di sonorità. Più libertà ho più sono contenta”.

“Quando porti la tua musica in un paese in cui non ti conoscono e non sanno la tua storia, le persone possono giudicarti solo per il tuo sound. – conclude l’artista, parlando dei ‘benefici’ di questa collaborazione – Questo fa sì che tu ti senta appagata, è una riconoscenza per me. In Italia sono stata definita come ‘quella che porta un sound nuovo’, per cui rischio quasi di non essere compresa. Però se ho del consenso all’estero, non mi sento più un pesce fuor d’acqua. È vero che mi sto un po’ ricavando uno spazio mio, ma questa deve essere una cosa positiva, non negativa. È una pacca sulla spalla”.