La nostra intervista a Libero, che ci parla del nuovo singolo Cabaret.

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Libero, l'artista urban pop contro la musica di plastica: "La musica è un percorso umano"

Il 26 settembre esce in digital download e sulle principali piattaforme Cabaret, il nuovo singolo di Libero. Nato a Genova, Libero si appassiona alla musica sin da subito, complice – probabilmente – un ambiente musicale fervido, vivo. Genova è, difatti, oggi più che mai musicalmente attiva, grazie anche a una scena ‘rap’ inedita, che ha saputo tracciare i binari di un nuovo filone, differente da tutto ciò che si ascolta oggi in giro.

Libero, tuttavia, a suo modo si differenzia anche dai ‘colleghi’: ama la musica suonata, ama suonare e ama avere una band sul palco. Da questo principio nasce tutto il suo lavoro e anche l’insofferenza nei confronti della musica di plastica cantata, appunto, in Cabaret.

“Cabaret, come idea, nasce mentre guardavo la TV – racconta il rapper –  pensando che in questo momento c'è molta più forma che sostanza, soprattutto nella musica pop. Tutti questi interpreti svalutano la capacità di comunicare della musica, ciò che si canta cambia la forma di intrattenimento e la rende più simile al cabaret. Credo che la fatica, il sacrificio e la scrittura siano la base. Non è obbligatorio cantare perché se non si ha niente da raccontare diventa come giocare al Superenalotto”.

Il video del brano, girato a Genova, è stato diretto da Andrea Larosa e Beppe Platania per Lucerna Films.

Vi lasciamo alla videointervista, in cui Libero ci racconta anche cosa lo attende nell’immediato futuro: attualmente in studio, è al lavoro sui suoi brani ‘urban pop’, istantanee biografiche che seguono la metrica del rap, melodie cantate dalla sua voce graffiante, hip hop influenzato dal pop cantautorale e accompagnato live dal suono energico della sua band.