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Uscirà in tutto il mondo il 6 novembre il nuovo album di inediti di Laura Pausini, che segue dopo ben quattro anni Inedito, il quattordicesimo disco ufficiale della cantante italiana. Un periodo lunghissimo per i numerosi fan di Laura, che torna nel mercato discografico con Simili (questo il titolo dell’album), 15 tracce sapientemente scelte che portano il marchio – assolutamente positivo, s’intende – della maternità, della quotidianità familiare e – perché no? – anche di sonorità più esterofile. Del resto, Laura la sua vita la trascorre ormai altrove (non a caso, per presentare Simili si è collegata direttamente da Miami, dove è impegnata con il talent show La Banda), senza mai rinnegare però le proprie origini, anzi sottolineando sempre il legame – anche musicale – che la tiene stretta alla sua terra e la voglia comunque di tornare a ‘casa’, per ritrovare la propria dimensione.

“L’idea alla base di questo album mi è venuta mentre mi trovavo all’Ambasciata americana di Roma. – ci racconta Laura – Mentre mi prendevano l’impronta digitale, ho notato che intorno a me c’erano persone che facevano lo stesso gesto e mi è venuta in mente la parola ‘Simili’. Ho subito chiamato Niccolò Agliardi e gli ho detto che volevo fare un disco e che volevo iniziare da quella parola”.

 

Simili: la collaborazione con Antonacci, Sangiorgi e Jovanotti

Laura si è messa sotto e con molta onestà ammette di aver lavorato diversamente, grazie soprattutto alla scoperta della maternità (“Mi sento più libera”), tanto da non sentirsi costretta a parlare di sé, ma sentendo il bisogno anche di raccontare le storie degli altri: “È la prima volta che non faccio un album autobiografico. – confessa – Alcune canzoni sono nate leggendo le storie di altri ragazzi, come Nella Porta Accanto. Altre storie vengono da bravissimi autori e non potevo non farvele sentire”.

Gli autori di cui Laura parla sono italianissimi e molto noti: Niccolò Agliardi, Tony Maiello (200 note), L’Aura (Lo sapevi prima tu, dedicata al padre), Mattia De Luca (Nella Porta Accanto) e poi i ‘fantastici 3’ – Biagio Antonacci, Jovanotti e Giuliano Sangiorgi – tutti fortemente voluti dalla Pausini, a cui “piace pensare che all’estero possano ascoltare le parole del mio paese, perché più vado all’estero, più scelgo le canzoni italiane”.

A Jovanotti dobbiamo Innamorata, brano che in questo periodo sembra essere molto intonato dalla figlia di Laura, con tanto di pose plastiche: “Jovanotti mi ha mandato tre brani. – racconta la cantante – Due simili al mio mondo musicale e uno più distante, che per me però è stato una vera botta. Si tratta di Innamorata e invito Jovanotti a scrivere ancora, perché voglio assolutamente interpretare altre sue canzoni”.

Con Sangiorgi tutto è invece iniziato dal Festival di Sanremo di Malika Ayane, che si presentò nel 2013 con due brani scritti proprio dal frontman dei Negramaro, E se poi e Niente. Laura, che segue assiduamente Sanremo, appena ascoltata Niente ha inviato un messaggio a Sangiorgi, “un po’ ingelosita”, chiedendogli quando avrebbe scritto qualcosa anche per lei: “Alcuni mesi fa mi ha mandato un sms, mi ha scritto ‘Guarda la mail’. – spiega Laura – C’era il brano Sono solo nuvole, cantata da lui solo voce e pianoforte. Non volevo snaturarla e mi azzardo a dire che è una delle canzoni più belle della mia carriera. Mi ricorda Modugno e nello stesso tempo contiene un po’ di modernità”.

Biagio merita un capitolo a parte, perché il sodalizio che il cantautore porta avanti con la Pausini va ben oltre la sintonia artistica e lo si capisce dall’affetto con cui Laura parla di lui, raccontandoci di quando ha fatto da padrino alla figlia, della poesia da lui scritta quando è nata Paola e che la famiglia Pausini/Carta tiene appesa a una parete in casa e soprattutto del brano È a lei che devo l’amore, che Laura gli ha ‘elegantemente sottratto’: “Biagio l’aveva scritta, ma non per me. Era dedicata a una donna, ma io la ascoltavo e pensavo a mia figlia. – commenta la Pausini con ironia – È la canzone mia e di Paola e lo sarà per sempre”. Biagio ha scritto anche la ballad Lato destro del cuore e il tributo ‘latino’ Tornerò (con calma si vedrà).

Simili, il brano che Laura ha già annunciato essere il secondo singolo, porta invece la firma di Niccolò Agliardi, così come Chiedilo al cielo, Ho creduto a me, Il nostro amore quotidiano, Colpevole e Per la musica: “Simili sarà la sigla della prossima stagione di Braccialetti Rossi. – specifica Laura – Sono una grande fan di questa serie, chiedevo sempre di partecipare anche con canzoni vecchie. Ora invece finalmente partecipo con un inedito”.

 

Laura Pausini e la tv

A proposito di tv, Laura ha molto da dire, complice il fatto che – soprattutto all’estero – sia ormai un volto molto noto del piccolo schermo (ha partecipato come giudice a La Voz e La Voz… México, oltre al già citato La Banda). In conferenza, la Pausini manifesta però la chiara volontà di farsi vedere più spesso anche in Italia, con uno show tutto suo.

“Il 14 novembre su Rai 1 alle 20.30 andrà in onda La Meraviglia di Essere Simili, in cui presenterò il mio nuovo album. – esordisce Laura – Questa è una cosa gigante, perché non canterò nessuna canzone conosciuta, ma presenterò in tv gli inediti del nuovo album. È stato Giancarlo Leone a propormelo, saranno con me Biagio, Giuliano e Lorenzo, oltre ai miei fan. Non vedo l’ora, sono molto emozionata”.

Sanremo merita invece un capitolo a parte: “Sono stata invitata da Carlo Conti a co-condurre con lui il Festival, ma ho rifiutato, perché fino a gennaio sono impegnata qua a Miami con La Banda e non avrei avuto il tempo necessario per prepararmi. Se un giorno ci sarà di nuovo l’occasione, voglio avere settimane a disposizione per prepararmi bene. Ho accettato però l’invito per andare a cantare come ospite. Non so cosa canterò e in quale data, ma torno a Sanremo dopo tanti anni e solo a dirlo mi va via la saliva. Sanremo mi emoziona più dei Grammy”.

Infine, la spinosa domanda sul perché Laura non approdi finalmente a un talent italiano: “Tutti i talent italiani mi hanno invitato – replica – dopo che ero stata già chiamata da altre nazioni. Non volevo snobbarvi, la verità è che la Rai mi ha chiesto di fare un programma tutto mio. Io ci ho pensato bene e vorrei vedere chi, tra un talent e un programma proprio, non avrebbe scelto questa seconda ipotesi. Non ho firmato, ma da gennaio sarò in Italia per sei mesi e penseremo bene a tutto. È un rischio, ma voglio provarci”. E se proprio dovese essere affiancata da qualcuno, Laura conferma che il nome di Paola Cortellesi girato negli ultimi giorni non è casuale: “È la prima persona che chiamerei”.