Un suono nuovo si affaccia nel panorama musicale italiano. Un suono che ha iniziato a cambiare le regole del business musicale.

Si chiama trap, è figlio del rap e in Italia sta già appassionando migliaia di ascoltatori. Sfera Ebbasta, insieme al prode produttore Charlie Charles, arriva al suo secondo album, che sempre più ne fa uno dei trapper da tenere d’occhio in Italia. Sfera Ebbasta ha tutto quello che serve per diventare una star: stile e determinazione.

Il genere trap è ancora giovane in Italia, ma si sta diffondendo in modo rapidissimo. Social network e, in genere tutto il mondo digitale, sono il terreno di diffusione di artisti come il nostro Sfera Ebbasta, appunto, ma anche Ghali, Izi e tanti altri. I singoli degli artisti trap corrono più veloci della stampa “ufficiale”, passano di smartphone in smartphone facendo crescere le vendite e gli stream su Spotify di una generazione di nuovi artisti. Sfera Ebbasta, il secondo album omonimo di Sfera, ha un po’ il suono della trap francese, ma con un tocco italiano, anche nei testi che raccontano la vita reale vista con gli occhi di un artista giovane e forte. Dopo anni d’oro per il rap italiano, che in nomi come Salmo e Gemitaiz ha i rappresentanti più amati, è arrivata la Trap, con una nuova generazione di artisti che non tarderà ad influenzare tutta la scena. Una forza propulsiva e di innovazione sonora che il secondo album di Sfera Ebbasta riassume perfettamente e che sicuramente contribuirà a rendere pop(olare) il suono della trap che sta raccogliendo sempre più proseliti.

Per ora ha debuttato al numero uno della classifica di vendite italiana, segno di una forza dirompente e di un amore del pubblico che in modo indipendente e spontaneo ha già iniziato a cambiare l’industria musicale italiana ed europea, come già successo in USA.