Il 31enne californiano è salito sul tetto del mondo, ma la sua carriera parte da lontano, da quando aveva 16 anni: l’album Damn è considerato “un lavoro che fotografa la complessità della vita per gli afro-americani”

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Per la prima volta nella storia del Premio Pulitzer, a vincere nella categoria musica è stato un rapper, Kendrik Lamar, con il suo album Damn, arrivato al numero uno nelle classifiche di tutto il mondo.

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Fino ad oggi i premi per la musica erano stati assegnati nell’ambito del panorama classico o jazz: Lamar diventa il primo artista mainstream a ricevere l’ambito riconoscimento, assegnato il 16 aprile alla Columbia University di New York. Il comitato che assegna i premi ha definito Damn “un lavoro che fotografa la complessità della vita per gli afro-americani”

Kendrick, classe 1987, nato a Compton, ha iniziato la sua carriera a 16 anni ed oggi, a 31, è sul tetto del mondo: 5 Grammy per il suo Damn e per il singolo Humble, il successo mondiale, la colonna sonora del colosso Marvel The black Panter ed ora il Pulitzer.

Tra gli altri premiati, per il giornalismo Megan Twohey e Jodi Kantor del New York Times e a Ronan Farrow del New Yorker, per aver fatto emergere lo scandalo Weinstein, e Washington Post e New York Times per il loro lavoro sul Russiagate.