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Esce l’1 giugno il nuovo album dei Two Fingerz, La Tecnica Bukowski, e se vi state chiedendo cosa intendano Danti (Daniele Lazzarini) e Roofio (Riccardo Garifo), che sono arrivati a scomodare il grande scrittore statunitense vi basterà passare subito al brano che ne porta il nome (Bukowski).

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“La poesia al giorno d’oggi serve solo per portarsi a letto le ragazze” canta il duo, che ci assicura tuttavia che basta soffermarsi un po’ sulle note e sul testo della canzone per carpirne tutta l’ironia e il cinismo. “Abbiamo voluto attirare l’attenzione sul contenuto più che sulla superficialità e in questo ci aiuta il ritornello. – ci spiega Danti – Per chi non ascolta sarà la canzone di chi vuole portare a letto le ragazze, se uno invece ascolta riesce a trovare il secondo fine, cioè il messaggio che oggi si tiene poco un occhio aperto anche sulla poesia ed è un peccato soprattutto nell’era dei social network”.

 

Two Fingerz: Bukowski, Bansky e il 'linguaggio street'

“Non abbiamo una visione negativa – continua Danti – è come a dire che l’attenzione non va mai sulla poesia, niente di più. Noi sappiamo farne solo dei bigliettini da mettere nei cioccolatini (ride, ndr) ed è limitativo”. “Purtroppo siamo in un mercato in cui il virtuoso purtroppo non paga come il vincere facile” aggiunge Roofio.

Non solo Bukowski però. Il cd vanta infatti 13 tracce e interessantissime collaborazioni, mentre la versione Deluxe conta 2 cd, con l’aggiunta – oltre a La Tecnica Bukowski – di Dansky, album di 9 tracce inedite precedentemente disponibile in free download e realizzato da Danti per omaggiare il celeberrimo street artist Bansky. “Banksy e Bukowski sono due realtà ‘di strada’ – spiega a questo proposito Danti – non intendo il ghetto, ma la realtà contemporanea, la street art nel primo caso e un linguaggio street nell’altro. Portano tutto a un livello più vero rispetto alla fiction a cui siamo abituati e da cui siamo bombardati”.

Il ritorno alle origini

La Tecnica Bukowski segna per i Two Fingerz una sorta di ritorno ‘artistico’ alle origini, non cercato né voluto, ma emerso quasi in maniera naturale lavorando sui brani. “È stato spontaneo. – chiarisce Danti – Era l’esigenza di fare ciò che ci piace e non continuare strade che funzionano. Tu dirai ‘Ma se funzionano perché non la persegui?’. Perché abbiamo la testa un po’ di ca**o e ci piace scommettere”.

In questa sperimentazione, il duo ha scelto di circondarsi di artisti più o meno noti, da J-Ax (che dice la sua ne L’Uomo Nero, prima traccia del disco) a Lorenzo Fragola (in Matriosca), passando per l’immancabile Dargen, che con Valentina Tioli partecipa alla realizzazione di Neve, per Shade (Mentos e Coca Cola), Vacca (Ho la hit), Madman (B&W) e Ilaria, altro ex talent di X Factor che ritroviamo in Crash Test.

“Siamo pro talent” commenta non a caso Danti, che ci racconta in particolare l’incontro con Lorenzo Fragola. “Ci siamo accorti di lui al provino di X Factor. Lo contattammo ai provini, avendo la possibilità di avere questo link diretto tramite il nostro regista perché se non sbaglio Lorenzo andava a scuola col fratello, gli abbiamo detto ‘Fiondati da noi appena finisce X Factor, perché sei un talento incredibile’. È nata una buona amicizia, direi”.

E J-Ax? “A lui dobbiamo indirettamente dire ‘grazie’ per quando eravamo adolescenti. Abbiamo iniziato a fare rap anche grazie a lui. E adesso gli dobbiamo dire grazie direttamente perché si è creato un rapporto di stima reciproca”.