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Gerardina Trovato, il video di Energia Diretta in esclusiva: 'Sono più viva e forte di prima'

A giugno Gerardina Trovato aveva annunciato, attraverso la propria pagina ufficiale di Facebook, l'arrivo di un nuovo singolo e di un nuovo video, grazie al supporto dell'etichetta discografica indipendente ApM e della Capogiro Edizioni di Biagio Puma. Poi è arrivata Energia Diretta, una canzone d'amore inusuale per la cantautrice siciliana che, dopo alti e bassi, ci presenta finalmente anche il video del brano in esclusiva. Abbiamo così colto l'occasione per farci raccontare proprio da Gerardina qualcosa sulla canzone e sul periodo in cui è scomparsa dalle scene per un po'.

Ciao Gerardina, è un vero e proprio ‘ritorno’ il tuo nel mondo della musica. E sei tornata scrivendo d’amore. Cosa ti ha spinto a scrivere Energia Diretta, sia da un punto di vista artistico che umano?
In passato ho sempre scritto canzoni di protesta e denuncia sui temi i più svariati. In questi ultimi anni mi sono avvicinata molto alla produzione di Vasco Rossi, in particolar modo grazie a Siamo Soli, che considero un capolavoro insuperabile. È stata come un’illuminazione. Un attimo di luce. Di colpo mi si è aperto un mondo. Il rocker di Zocca è unico nello scrivere musica e parole in modo immediato, è questo il suo segreto. Spero un giorno di riuscire anch’io a fare come lui, ad avere la stessa pronta efficacia. Lo considero un maestro. Il mio nuovo singolo invece, prodotto da Biagio Puma e Gianni Rodo, è anche il primo brano della mia carriera in cui parlo d’amore: racconta l’estasi di due fidanzati che raggiungono il Paradiso nei momenti di massima e intensa intimità.

Sei stata lontana tanto tempo delle scene e non hai avuto peli sulla lingua nel dirne i motivi. In questi anni di ‘lontananza’ che rapporto avevi con la musica? Ti ha aiutato?
La musica e la fede in Dio sono state il mio sostegno, la mia speranza. Ho continuato a scrivere canzoni, ho messo un bel po’ di inediti da parte. A essere stati latitanti e assenti sono stati gli addetti ai lavori: discografici, manager, produttori. Quand’ero al successo li avevo tutti attorno come cortigiani. Una volta entrata in depressione, mi hanno voltato tutti le spalle. Tutti, tranne Caterina Caselli. Le voglio un bene enorme. Ci siamo riavvicinate, per me è sempre come una seconda mamma. Sa darmi ottimi consigli, mi è stata vicina, ci sentiamo spesso al telefono. Tant’è che a Sanremo 2017, se avrò la fortuna di essere scelta da Carlo Conti fra i Big in gara, la sera dei duetti vorrei esibirmi con lei. Merita un doveroso omaggio in questo 2016 che coincide con il traguardo importante del suo 70° compleanno. Grazie, Caterina!

È stato difficile per te rimettersi in gioco, tornare a far ascoltare i tuoi brani e la tua musica?
Il fuoco sacro dentro l’ho sempre avuto: sono una cantante, questa è la mia vita e il mio mestiere. Oggi, anche se sei qualcuno, se scompari è come dare un colpo di spugna al passato: ti considerano meno di prima, devi ripartire da zero. Ringrazio Gianni Rodo e Biagio Puma, due produttori indipendenti, due persone perbene nel velenoso mondo della discografia moderna, se oggi ho potuto pubblicare Energia Diretta: l’hanno suonato oltre 200 radio regionali italiane. I network? Silenzio assoluto. Sono i maggiordomi delle major, o meglio, i lacchè dei poteri forti delle grandi case discografiche: tant’è che pendono dalle loro labbra. Ma sono fiduciosa nel futuro. Sono tornata per restare.

Il mondo della discografia ormai va velocissimo e al giorno d’oggi tante cose sono cambiate rispetto a qualche anno fa. Cosa ne pensi dei talent e di questo nuovo ‘modo’ per emergere nel panorama musicale? Ti senti a tuo agio in questo ‘nuovo scenario’?
Ti rispondo con un fatto concreto: ho scelto e voluto al mio fianco come corista in Energia Diretta una giovane cantante astigiana, bravissima, che arriva dalla gavetta vera. Si chiama Martina Roasio, e in questi giorni ha pubblicato anche lei un nuovo singolo, dal titolo Giochi solo tu, un brano fresco e frizzante proprio com’è lei, che ha soltanto 19 anni. Le faccio i miei migliori ‘in bocca al lupo’. Talent, reality e altra robaccia del genere sono solo squallidi e vuoti pretesti diabolici per vendere illusioni di fumo ai ragazzi: i quali, passato l’attimo di celebrità, finiscono per di più irrimediabilmente dagli psicologi. Passare rapidamente dalle stalle alle stelle e dalle stelle alle stalle può causare gravi drammi umani. E di meteore sconosciute di questo o quel programma tv ne è pieno il mondo. Penso che un giovane cantante ambisca ben a qualche cosa di più che farsi spremere come una lattina vuota.

In altre interviste hai parlato molto della tua depressione e del fatto che tanti colleghi sono completamente spariti dalla tua vita. Oggi chi diresti che ti è assolutamente rimasto accanto?
Due persone mi sono sempre rimaste accanto. In primis Alessandro Casadei, mio grandissimo amico e project manager, che mi ha sempre incoraggiata a dare il meglio di me. E con lui Maurizio Scandurra, giornalista e stratega della comunicazione musicale che ha fatto di tutto per ridarmi visibilità e spazio nel mondo dei media. I colleghi d’un tempo? Spariti. Volatilizzati. E pensare che nel 1993 ho aiutato Andrea Bocelli a emergere prestandomi a un duetto con lui, che allora mi faceva da supporter ai concerti, sulle note di Vivere: per tutta risposta lui, nel 2008, l’ha rifatta invece con Laura Pausini, dimenticandosi completamente di me. La Pausini? Altra desaparecida. Mi ha scritto una lunga mail sei anni fa, poi il silenzio totale. Ho cercato di conttatarla più volte, anche tramite il suo staff e ufficio stampa, scrivendole mail personali, ma non mi ha mai più degnata di attenzione. Tra gli artisti italiani, invece, mi ha dimostrato affetto sincero solo Gigi D’Alessio: un vero signore, oltre che signor musicista. Tra noi è nata una bella amicizia, è un uomo che merita più rispetto da parte di giornalisti e media per quello che ha dato alla musica, tralasciando le chiacchiere di chi vuol fargli ingiustamente a tutti i costi i conti in tasca. Si è rivelata una vera amica anche Silvia Mezzanotte, voce storica dei Matia Bazar: è una donna buona e umile, dal cuore grande, una cantante immensa. Tifo per lei a Tale e Quale Show, spero che vinca, se lo merita davvero. Anche un altro bolognese doc, Andrea Mingardi, il bluesman per antonomasia della musica italiana, mi è stato vicino: ricordo ancora le sue parole, cariche d’affetto autentico e incoraggiamento come quelle di un buon padre. Chi vorrei un giorno al mio fianco? Un principe azzurro che mi faccia innamorare per sempre, visto che il mio record da fidanzata è stato al massimo due mesi! 

Con chi invece ti piacerebbe collaborare artisticamente?
Faccio due nomi. Due giganti delle sette note, ciascuno nel proprio settore: Vasco Rossi e Gigi D’Alessio. Sono entrambi due fuoriclasse, due numeri uno, nella vita e nel lavoro.

Sei reduce da un lunghissimo tour, mi racconti com’è andata e che emozioni hai provato a confrontarti di nuovo con il tuo pubblico?
La gente non mi ha affatto dimenticata: più di 9.000 ‘mi piace’ sulla mia pagina ufficiale di Facebook aperta da appena tre mesi vorranno pure dire qualcosa, e il numero cresce giornalmente a vista d’occhio. E ben 23 date nel Centro e Sud Italia sono un dato di fatto. Sono concerti che ho trovato da me, da sola, senza l’aiuto di alcun manager, rispondendo personalmente con garbo e cortesia alle richieste di live che mi pervenivano su Facebook dai fans. Un grande risultato. Ho cantato ovunque: piazze, anfiteatri, persino nei bar delle spiagge. Ci sono artisti dotati di agenzie di management che non hanno minimamente fatto questi numeri. Il pubblico mi ha incoraggiata ad andare avanti, il suo abbraccio è stata la conferma di essere in cammino sulla strada giusta.

Stai scrivendo in questo periodo? E di cosa scrivi principalmente?
La penna e la chitarra vanno da sole, fissando sul pentagramma, tra note e accordi, quel che più mi emoziona. Ho scritto tanto d’amore, adesso è giunto il momento di condividere queste emozioni con chi mi ama e segue da sempre, ma anche le nuove generazioni, per le quali sono invece una novità.

Hai espresso senza mezzi termini il desiderio di tornare a Sanremo. Cosa rappresenta quel palco per te e cosa rappresenterebbe in questo momento della tua vita e della tua carriera?
Ripartire dal palco che mi resa famosa, e dal quale manco da ben 16 anni, e più precisamente dal 2000, anno di Gechi e Vampiri, è per me come riprendere le trame di un discorso interrotto. Ricucire lo strappo con il passato. Ho già fatto avere la mia canzone a Carlo Conti, spero possa ridarmi la possibilità di potere, con umiltà e impegno, dimostrare a tutta Italia che sono finalmente guarita. Che sto bene, e più grintosa e in forma che mai. Perché ho ancora molto da dire a da dare a 49 anni, mi sento come rinata, e all’inizio di una nuova vita ancora tutta da scrivere e cantare. Chiedo con gioia e speranza una seconda possibilità. Carlo Conti fu l’unico e il solo a invitarmi in tv, nel 2009, nel suo show I Migliori Anni: lì intonai il mio passato, Ma non ho più la mia città. A Sanremo 2017 voglio cantare, invece, il mio presente: un traguardo cui lavoro da un anno a questa parte, dimostrando con i fatti che esisto ancora e sono più viva e forte di prima.

Mi dici qualcosa del video che stiamo lanciando?
È un filmato che strizza l’occhio agli anni ’90, quelli che mi hanno dato il grande successo in cui mi presento con la mia immagine attuale, mentre canto Energia Diretta guardando il mare dall’osservatorio privilegiato di Porto Palo di Capo Passero, punta estrema a sud della Sicilia in cui s’incontrano i due mari: lo Jonio e l’Adriatico. Questo nuovo videoclip è un regalo a mani tese a tutti coloro che da tempo attendevano, e io con loro, di vedermi come sono ora: felice, e serena. Dopo il buio c’è sempre una nuova luce. Nella vita, come nella musica.