La nostra intervista a Federica Abbate, che ci parla del nuovo singolo Fiori sui balconi e del futuro nelle vesti di ‘cantautrice’.

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Fiori sui balconi, Federica Abbate ora scrive per sé: la nostra intervista

Ha scritto per Fedez (L’amore eternit, 21 grammi), Baby K (Roma-Bangkok) e Francesca Michelin (Nessun grado di separazione), oltre che per Alessandra Amoroso, Michele Bravi, Lorenzo Fragola e molti altri. Ora, però, Federica Abbate è pronta a ‘spiccare il volo’ e a presentare al suo pubblico brani che possano rappresentarla completamente e che, di conseguenza, non era possibile affidare a nessun altro. L’8 settembre è infatti uscito Fiori sui Balconi (Carosello Records), il suo primo singolo, a cui – giura – ne seguiranno tanti altri.

“Fiori sui balconi è in realtà un gioco di parole che sta per ‘fuori come un balcone’. – spiega Federica – Il brano parla di me in prima persona, ma penso che tanti miei coetanei (e non) possano rispecchiarsi nel testo che parla della difficoltà di vivere oggi in un mondo estremamente selettivo, che fissa una rigida linea di demarcazione tra Vincenti/Perdenti, Forti/Deboli, Accettati/Esclusi. Il brano parla di tutto questo, ponendo l’accento sul concetto di ‘fuori’. Fuori come ‘tagliato fuori’: sentirsi inadatti, inadeguati, non all’altezza. Fuori luogo per l’appunto. Ma fuori anche come ‘stare fuori’, ossia il bisogno che spesso i giovani hanno di esagerare e andare oltre per evadere dalla quotidianità e dai problemi di tutti i giorni. Uno strafare che spesso si chiude in un infinito loop che non porta da nessuna parte. Da un lato, quindi, l’inconcludenza, dall’altro la voglia di ‘tirarsi fuori’ per riprovarci, crederci ancora e sognare”.

Il beat è di Takagi e Ketra, ma il testo è assolutamente rappresentativo di Federica e del suo modo d’essere, come lei stessa racconta ai nostri microfoni.