In conferenza stampa arriva per Baglioni una domanda sulla questione migranti e il direttore artistico risponde definendo la vicenda Sea Watch “una farsa”: a stretto giro la replica di Matteo Salvini in un tweet

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Salvini-Baglioni: pace fatta

Tutto è bene quel che finisce bene. Stando a quanto scrive Ansa, tra il conduttore del Festival di Sanremo e il Vicepremier Matteo Salvini pace è stata fatta. I due – si apprende da fonti del Viminale – si sarebbero sentiti telefonicamente e avrebbero deciso di lasciarsi alle spalle l’incidente. I toni sarebbero stati cordiali.

Al Bano: “Immigrati, ci vuole ordine. Sto con Salvini”

Commentando la polemica fra Baglioni e Salvini, Al Bano Carrisi ribadisce il suo appoggio al Ministro dell’Interno: “Rispetto i migranti, perché lo sono stato anch’io. Però ci vuole ordine, perché l’immigrazione selvaggia porta il caos. Certo che bisogna aiutare chi fugge dalla guerra, chi scappa dalla fame e dalle ingiustizie, ma ci vuole un’idea europea. Non può pesare tutto sull’Italia che è già disastrata di suo”, ha dichiarato ad Oggi (in edicola dal 17 gennaio, n.d.r)

Salvini a Pomeriggio 5: “Baglioni non conosce gli italiani”

Ospite nel contenitore pomeridiano Mediaset, il Ministro dell’Interno non si sottrae a una domanda sulla querelle con Claudio Baglioni ed afferma: “In tema di immigrati Claudio Baglioni parla di un’Italia incattivita? Gli italiani sono fra i popoli più generosi, solidali e accoglienti del mondo. Accusare gli italiani di essere egoisti significa non conoscerli”

L’ironia di Maurizio Crozza: “Ha fatto più la metà di Baglioni di tutto il PD”

La prima Copertina di Maurizio Crozza del 2019, in apertura di Che fuori tempo che fa di Fabio Fazio su Rai1, non poteva che contenere una parentesi sullo scontro tra Claudio Baglioni e Matteo Salvini sulla questione migranti.

“La metà, della metà, della metà di Baglioni ha fatto più di tutto il PD. – scherza Crozza – E infatti se fossi in quelli del PD seguirei l’invito di Baglioni: Io me ne andrei“. L’artista genovese ha anche scherzato con Fabio Fazio: “Per questo governo dopo la cattura di Cesare Battisti il cerchio si stringe su di te!”.

La provocazione di Valentina Nappi

In modo indiretto e provocatorio, sulla questione migranti interviene anche Valentina Nappi, sostenendo di sentirsi “stuprata” da Matteo Salvini in un post molto diretto su Instagram.

“Sono stata ‘stuprata’ da Salvini. – scrive la Nappi sul social – Sono stata ‘stuprata’ da Salvini perché al di là di aspetti anche condivisibili (che pure ci sono) delle sue scelte concrete, e al di là del fatto che molte responsabilità non sono solo sue, Salvini ha riabilitato la peggiore cultura identitaria nazionalista, quella rappresentata dalla triade Dio-Patria-Famiglia. Babbo Natale, la Befana, niente Ramadan, sì al panettone rigorosamente a Natale, la colomba a Pasqua, la cucina tradizionale, i gay sì ma la famiglia solo quella tradizionale, i crocifissi rigorosamente nelle aule, Dio nei discorsi degli esponenti politici e tutta la plebe unita comunitariamente dai vecchi ‘sani’ valori identitari nazionali tradizionali. Non so voi, ma questa io la chiamo cultura di sapore fascista. Ed è uno stupro culturale di proporzioni immani. La questione dell’immigrazione, al di là dei complessi aspetti pratici su cui non intendo dilungarmi (la mia opinione è che una gestione razionale dei flussi migratori è — e soprattutto sarà — necessaria), è una questione culturale. Io non voglio vivere in un paese con una cultura ufficiale unica, cattolica di destra, nazionalpopolare. Io voglio vivere in un paese ateo, multietnico, con un’identità culturale che affondi le proprie radici nell’Illuminismo e nel marxismo più illuminato, e che sviluppi queste ultime all’altezza della modernità contemporanea. Il linguaggio grezzo, i modi spicci e i toni al limite del violento, invece, ci riportano a una cultura tribale che produce una violenza contro il diverso (come abbiamo potuto vedere) simile a quella che si dà in molte specie di primati non umani. Rispetto a tutto ciò, il genocidio è qualcosa di differente solo per grado”.

 

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Sono stata ‘stuprata’ da Salvini. Sono stata ‘stuprata’ da Salvini perché al di là di aspetti anche condivisibili (che pure ci sono) delle sue scelte concrete, e al di là del fatto che molte responsabilità non sono solo sue, Salvini ha riabilitato la peggiore cultura identitaria nazionalista, quella rappresentata dalla triade Dio-Patria-Famiglia. Babbo Natale, la Befana, niente Ramadan, sì al panettone rigorosamente a Natale, la colomba a Pasqua, la cucina tradizionale, i gay sì ma la famiglia solo quella tradizionale, i crocifissi rigorosamente nelle aule, Dio nei discorsi degli esponenti politici e tutta la plebe unita comunitariamente dai vecchi ‘sani’ valori identitari nazionali tradizionali. Non so voi, ma questa io la chiamo cultura di sapore fascista. Ed è uno stupro culturale di proporzioni immani. La questione dell’immigrazione, al di là dei complessi aspetti pratici su cui non intendo dilungarmi (la mia opinione è che una gestione razionale dei flussi migratori è — e soprattutto sarà — necessaria), è una questione culturale. Io non voglio vivere in un paese con una cultura ufficiale unica, cattolica di destra, nazionalpopolare. Io voglio vivere in un paese ateo, multietnico, con un’identità culturale che affondi le proprie radici nell’Illuminismo e nel marxismo più illuminato, e che sviluppi queste ultime all’altezza della modernità contemporanea. Il linguaggio grezzo, i modi spicci e i toni al limite del violento, invece, ci riportano a una cultura tribale che produce una violenza contro il diverso (come abbiamo potuto vedere) simile a quella che si dà in molte specie di primati non umani. Rispetto a tutto ciò, il genocidio è qualcosa di differente solo per grado. #salvini #immigrazione #lega #leganord #matteosalvini

Un post condiviso da Valentina Nappi (@instavalentinanappi) in data: Gen 13, 2019 at 7:00 PST

Salvini scatenato su Twitter: “Sanremo non è la Festa dell’Unità”

Matteo Salvini continua a rispondere a Claudio Baglioni, sia dalla tv che dai suoi profili social. Ospite di Massimo Giletti su La7 a Non è l’Arena, il Ministro dell’Interno ha dichiarato:

“Spero che il Festival di Sanremo continui a essere il Festival della canzone italiana e non la Festa dell’Unità. Secondo me Sanremo non deve essere un palcoscenico politico, nemmeno a favore del governo”. Salvini poi aggiunge: “Ricordo a Baglioni che parla di disagiati che a me e a lui lo stipendio lo pagano gli italiani. E con 5 milioni di poveri, prima penso ai miei cittadini, poi al resto del mondo. Lo dico sottovoce, canticchiando se serve”. A Tg2Italia, poi, rincara: “Spero che in tanti guardino Sanremo. È il festival della musica italiana, non il festival dell’Unità, o dei migranti. Baglioni è un ottimo cantante, ma ognuno faccia il suo mestiere”.

 

Magalli: “Un presentatore ha le sue opinioni, ma la conferenza stampa di Sanremo non era il momento giusto”

Interviene anche il conduttore Giancarlo Magalli sulla questione che sta imperversando in questi giorni sul web e che vede lo scontro – via social, si intende – tra Claudio Baglioni e Matteo Salvini.

Ospite a Un Giorno Da Pecora, Magalli – sollecitato dai due conduttori Lauro e Cucciari – ha dichiarato:

“Un presentatore ha il diritto di avere delle opinioni come chiunque altro, ma deve avere anche la delicatezza di esprimerle nei luoghi e nei momenti giusti. E forse la conferenza stampa del Festival di Sanremo non è il momento giusto per una dichiarazione politica. Io non lo farei, ecco. Però è legittimo, giusto e doveroso avere delle opinioni”.

Mara Maionchi appoggia Baglioni: italiani incattiviti

A margine della conferenza stampa della nuova stagione di Italia’s got talent, Mara Maionchi si è espressa sul merito dello scontro Baglioni-Salvini, appoggiando il direttore artistico di Sanremo sul tema dell’Italia rabbiosa e incattivita.

Siamo in un momento difficile, sono cambiate moltissime cose (…) -ha dichiarato il giudice a Il Corriere della Sera- l’Italia si è incattivita, non ti so dire neanche perchè è successo, a prescindere dalla parolaccia che è goliardica. Il mondo si è incattivito, è tutto un fatto di “contro”. E’ tutto incattivito, in maniera imbarazzante”

Fiorella Mannoia difende Claudio Baglioni: il cinguettio che divide il web | UPDATE

Interviene adesso nello scontro a distanza tra Claudio Baglioni e Matteo Salvini sulla questione migranti anche Fiorella Mannoia che ha voluto chiaramente difendere il direttore artistico del festival di Sanremo 2019.

La cantante, infatti, ha espresso la propria opinione sulla delicata vicenda su Twitter:

“Ma che cosa avrebbe detto di così terribile?  – si è chiesta – Mi sembra una considerazione di buon senso. Io non l’ho capito. Giudicate voi. #ClaudioBaglioni”.

LEGGI ANCHE: — ‘Non commento sui migranti’, Claudio Bisio e la sua forte opinione sulla frase di Claudio Baglioni in conferenza stampa

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Ricordiamo che Baglioni al termine della conferenza stampa sul Festival aveva fatto presente – rispondendo a una domanda – che si sentiva sconfitto per le misure poco efficienti messe in campo dal governo: “Il Paese è incattivito e rancoroso”.

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Ha fatto molto discutere una notizia pubblicata da La Stampa, secondo la quale il Direttore di Rai Uno Teresa De Santis avrebbe “scomunicato” Baglioni, dichiarando che non farà più Sanremo (nonostante gli ottimi risultati ottenuti).

Sulla vicenda si è espresso anche Mogol: il paroliere di Battisti, rispondendo ad una domanda dell’Ansa, ha affermato che lui non avrebbe risposto come Baglioni.

“Penso che gli artisti possano fare quello che vogliono, dipende dalle persone -ha detto il Maestro- Io non avrei risposto, ma avrei colto l’occasione per parlare di un mio progetto che potrebbe risolvere il problema dei migranti a beneficio di tutti (…) Non era certo mia intenzione censurare il maestro Baglioni, che è certamente libero di esprimere il suo pensiero sulla vicenda migranti”.

Mogol lavora da tempo ad un progetto di agricoltura nei paesi africani, proprio nell’ottica di una soluzione al problema delle migrazioni.

Nino D’Angelo, di scena a Sanremo con la canzone “Un’altra luce”, aveva già attaccato il Ministro Salvini chiedendosi come mai chiude i porti e non gli stadi ai tifosi violenti.11

Scontro Salvini-Baglioni, nuove repliche del Ministro

Intervistato da RTL, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato sullo scontro con Baglioni con un lapidario: “mi piace quando canta, non quando parla di #immigrazione. I cantanti cantano, i ministri parlano”.

Poco dopo, dedica a Baglioni un nuovo tweet:

“L’Europa invece si prenderà (con ritardo) le centinaia di immigrati che aveva promesso di accogliere dall’Italia dalla scorsa estate. La battaglia contro scafisti, trafficanti e Ong dei furbetti continua! #dalleparoleaifatti P.S. Un bacione a #Baglioni”. Alla fine del tweet una emoticon con il bacio.

Pierdavide Carone e Dear Jack

Sanremo 2019, scontro Salvini-Baglioni sul tema migranti

L’occasione era stata una domanda durante la conferenza stampa di Sanremo 2019: una giornalista, dopo aver sentito Baglioni affermare che gli ospiti del Festival quest’anno sarebbero stati tutti italiani (“una linea autarchica”), ha fatto un parallelo con la politica del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, chiarendo da subito l’ironia della domanda.

Domanda però che è stata comunque posta ed è diventata un’opinione sull’attualità, in particolare sul caso Sea Watch, dal momento che Claudio Baglioni fin dal 2004 organizza un festival musicale a Lampedusa, nato proprio con lo scopo di sensibilizzare sul tema migrazione.

Baglioni ha risposto in maniera articolata, spiegando che le manifestazioni che lo avevano visto partecipe a Lampedusa avevano lo scopo di sensibilizzare proprio sui viaggi via mare irregolari, che mettevano a rischio la vita di chi li intraprendeva, ed ha anche affermato però che sia questo governo che quelli precedenti non sono stati all’altezza della situazione, arrivando a definire la questione Sea Watch “una farsa”

Puntuale è arrivata la replica del Ministro dell’Interno, che in un tweet ha invitato Baglioni a occuparsi di musica (“canta che ti passa”) e a lasciare che “di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo”

La politica ha fatto il suo esordio a Sanremo con ampio anticipo: aspettiamo a questo punto la replica del “dirottatore” artistico Claudio Baglioni