Continua la polemica sull’esclusione del brano Caramelle di Pierdavide Carone e Dear Jack da Sanremo 2019. Pierdavide Carone risponde ai nostri microfoni e commenta anche le parole del Ministro Fontana e di Enrico Silvestrin.

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La nostra intervista a Pierdavide Carone

Abbiamo incontrato Pierdavide Carone, che ci ha raccontato qualcosa in più sul brano Caramelle e su come sta vivendo il polverone sollevato dall’esclusione del brano a Sanremo.

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Il ministro Fontana si schiera con Carone e Dear Jack

Il Ministro della Famiglia e delle disabilità Fontana è sceso in campo al fianco degli artisti: “Dispiaciuto che un brano come Caramelle, che parla di lotta alla pedofilia, sia stato escluso da Sanremo. – ha scritto in un tweet – Un argomento molto importante, su cui, tra l’altro, stiamo già lavorando: abbiamo diversi progetti in cantiere col Ministero dell’Istruzione”.

Enrico Silvestrin: “Caramelle di Pierdavide Carone e Dear Jack, un temino grazioso che non parla dell’orrore”

Grande esperto di musica, ex VJ ed attore, Enrico Silvestrin parla di musica anche su Youtube, nel format web #Perfettesconosciute, dove non poteva evitare di parlare del “caso” delle ultime settimane, l’esclusione da Sanremo della canzone Caramelle di Dear Jack e Pierdavide Carone.

Nonostante Claudio Baglioni abbia chiarito che il motivo dell’esclusione non è stato legato in nessun modo alla censura, il fatto che la canzone parli di pedofilia ha comunque acceso gli animi: dopo il primo ascolto, Silvestrin si è schierato con Dear Jack e Carone, affermando che non c’è niente di inadatto, nel brano, al pubblico di Rai1.

Sulla canzone però il “verdetto” non è positivo: secondo Silvestrin in Caramelle si parla di pedofilia con eccessiva leggerezza, come se fosse “acqua fresca”, senza mai entrare nel merito dell’orrore che il tema oggettivamente suscita, nè dal punto di vista della vittima nè da quello del carnefice.

Sarà stata la superficialità, invece della censura, a sancire l’eliminazione del brano dalla rosa dei 24 partecipanti alla 69° edizione del Festival?

Sanremo 2019, Pierdavide Carone e Dear Jack ‘censurati’? Arriva la risposta di Claudio Baglioni

Continua a generare polemiche l’esclusione di Caramelle di Pierdavide Carone e dei Dear Jack dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2019. L’ex cantante di Amici ha infatti molto criticato la commissione del Festival per la mancata accettazione del brano al punto da dirsi “molto deluso da Claudio Baglioni” in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera.

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L’esclusione del suo brano contro la pedofilia, dal testo crudo e dal ritmo incalzante sta generando polemiche da parte degli ascoltatori e di diversi artisti, ma la disputa ha finito per coinvolgere anche lo stesso direttore artistico della kermesse, che ha finito per rispondere alle accuse di “censura” mosse da Carone.

A Sanremo 2019 censura per Pierdavide Carone? Risponde Baglioni

Claudio Baglioni ha infatti fatto riferimento alla vicenda durante la conferenza stampa dello scorso 9 gennaio, parlando direttamente della delusione di Pierdavide e dei Dear Jack.

Il cantante avrebbe avvertito Carone, senza successo: “Ho cercato anche di spiegare con un messaggio a Pierdavide Carone che nessuno ha agito per censura. Questo era il contenuto del mio messaggio, che forse è caduto nel vuoto perché magari ha cambiato numero e io ho ancora quello vecchio”.

D’altronde, già lo scorso anno, Baglioni selezionò un brano molto simile, quello vincitore di Ermal Meta e Fabrizio Moro, che parlava di violenza.

A Sanremo 2019 censura per Pierdavide Carone? “La graduatoria è opinabile”

C’è tuttavia una sorta di rammarico, ma ovviamente nella selezione si è dovuta effettuare una scelta:Mi dispiace perché Pierdavide Carone lo scorso anno aveva presentato un brano buono, che era arrivato in prossimità delle canzoni che poi ho scelto. Quest’anno la canzone non è rientrata tra le 22. È una graduatoria e come tutte le graduatorie è opinabile”.

Chissà se basteranno queste parole a frenare la furia degli autori di Caramelle o se questa polemica è in realtà appena agli inizi.