A distanza di qualche giorno dalla finale del Festival di Sanremo, Rita Dalla Chiesa chiede un intervento dell’ordine dei giornalisti in merito a quanto accaduto in sala stampa contro Il Volo, terzi classificati sul podio

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Non si placano le polemiche sul Festival di Sanremo. Questa volta a finire nel mirino sono i giornalisti della sala stampa che avrebbero pesantemente insultato i ragazzi de Il Volo. In difesa dei tre cantanti si è schierata Rita dalla Chiesa che ha chiesto un intervento dell’Ordine dei Giornalisti.

I giornalisti insultano Il Volo: le parole di Rita dalla Chiesa

Ascoltare quelle parole cariche di insulti indirizzate nei loro confronti non deve essere stato piacevole per i ragazzi de Il Volo. In rete, molti utenti si sono indignati per la reazione scomposta dei giornalisti in sala stampa nel momento dell’annuncio del loro terzo posto.

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In difesa dei tre tenori è intervenuta Rita Dalla Chiesa con un post su Twitter, così come aveva fatto in favore di Loredana Bertè.

Quelli che in sala stampa hanno urlato ogni nefandezza su Il Volo – scrive la conduttrice – dovrebbero chiedere scusa per i pochi neuroni dimostrati. Ma l’Ordine dei giornalisti non dice niente?”.

A rispondere al tweet anche Valerio Scanu: secondo il cantante quei giornalisti “dovrebbero non mettere più piede in sala stampa”.

I giornalisti insultano Il Volo: la risposta dei tre tenori

I diretti interessati hanno aspettato due giorni per rispondere ai giornalisti che li hanno insultati in sala stampa. Lo hanno fatto tramite i social, con compostezza.

Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble ritengono che quanto avvenuto nei loro confronti sia “frutto di una vera e propria forma di bullismo”.

Ammettono di essere abituati alle critiche ma aggiungono: “Quando vediamo dei video che testimoniano la cattiveria e la poca umanità da parte di persone che potrebbero essere nostri genitori (molti anche nostri nonni) ci dà molto fastidio perché ogni artista deve avere il proprio spazio di espressione musicale”.

Insomma, quelle parole così dure sono irrispettose non solo nei loro confronti ma “soprattutto nei confronti della libertà di espressione”. Perché, concludono i tre cantanti, “la musica dovrebbe essere libertà non motivo d’insulto”.

(foto @kikapress)