‘Mi sono sentito in torto’, Matteo Salvini confessa di aver chiamato Mahmood dopo quel post tanto criticato sul vincitore di Sanremo 2019 pubblicato dallo stesso ministro. Ecco cosa gli ha detto al telefono

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Salvini chiede l’autografo a Mahmood

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è tra gli ospiti della prima puntata della nuova edizione del Maurizio Costanzo Show che torna in seconda serata da giovedì 28 marzo su Canale 5.

Sul palco del talk show più longevo della televisione italiana c’è anche il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, Mahmood, la cui vittoria fece molto discutere.

Il vicepremier e il cantante milanese finalmente si incontrano e fanno pace grazie a Maurizio Costanzo, tant’è che Salvini chiede addirittura un autografo a Mahmood: “Alessando è mio concittadino, siamo milanesi uguali. Mio figlio è strafan, se mi fai un autografo lo porto a casa molto volentieri“.

Matteo Salvini chiama Mahmood, le parole che (forse) nessuno si aspettava

Se la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo 2019 fa ancora parecchio discutere, ci pensa Matteo Salvini a sedare gli animi degli italiani e chiamare direttamente il cantante dopo che il giovane è stato coinvolto in un’opera di strumentalizzazione socio-politica che ben poco ha a che fare con la musica.

Nonostante il Ministro dell’Interno parteggiasse per Ultimo e avesse pubblicato un post dal sapore polemico come ‘#Mahmood……. mah….. La canzone italiana più bella?!?’, ha deciso di rendersi protagonista di un gesto distensivo verso l’interprete di ‘Soldi’ e al quotidiano La Stampa ha fatto sapere di averlo raggiunto telefonicamente per spiegare la propria posizione.

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“È un ragazzo italiano che suo malgrado è stato eletto a simbolo dell’integrazione, ma lui non si deve integrare, è nato a Milano. Lo hanno messo al centro di una storia che non gli appartiene”.

Matteo Salvini chiama Mahmood: ‘Mi sono sentito in torto’

Che questo ragazzo, per il quale mi sono sentito in torto tanto da chiamarlo sia stato usato dalla sinistra, ci sta” ha aggiunto il vice-premier prima di puntare il dito contro la giuria d’onore.

“Una giuria senza senso – ha sbottato Salvini – mancava solo mio cugino e sarebbe stata completa, come se mi chiamassero ad attribuire il Leone d’Oro. Sanremo deciso da un salotto radical chic”.

Poi le parole su Ultimo, il suo preferito:

Io lo capisco, finisce con l’amaro in bocca, un rigore al novantesimo. E mi dispiace perché una marea di gente scrive che l’han fatto per fare un dispetto a me. E questo non va bene”.

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