Ezio Bosso ci ha lasciati, ma nella sua ultima intervista ci ha regalato un ultimo momento della sua grande umanità. Ecco che cosa disse.

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La morte di Ezio Bosso ci ha tutti profondamente addolorato. Il famoso musicista e direttore d’orchestra ci ha lasciato a 48 anni il 15 maggio 2020, colpito da una malattia degenerativa. Ebbene, dal web spunta fuori l’ultima commovente intervista rilasciata da Ezio Bosso prima di salutarci per sempre.

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L’ultima intervista di Ezio Bosso prima di morire

L’intervista, rilasciata lo scorso 17 aprile a Giuseppina Manin del Corriere della Sera, ripercorre in pochi passi la quarantena dell’artista, costretto a vivere in casa sia per le sue difficoltà motorie che per proteggersi dal Covid-19.

Una quarantena, la sua, trascorsa con il rigore di un musicista: “Le note lunghe, le scale, ti educano all’ordine interiore. Non ho cambiato le mie regole; anche se non esco, mi alzo presto, faccio la barba, mi vesto. E studio. Approfondisco e metto in dubbio ciò che ho fatto, affronto partiture che forse non dirigerò mai perché non me le faranno fare. E poi singole parti, processi tecnici e storici necessari…”.

Nella sua ultima intervista emerge infatti tutto l’amore di Ezio Bosso per ciò che faceva. “Fare musica è la cosa che mi manca di più. E ritrovarmi con i musicisti della mia Europe Philharmonic Orchestra, loro sono i miei fratelli, i miei figli. Ci sentiamo moltissimo ma non è lo stesso”.

Quel messaggio lasciato dal musicista prima della sua morte

Ma è quel suo commento sulle difficoltà che tanti di noi hanno affrontato e stanno affrontando in questo periodo.

Diventare migliori è una scelta non una conseguenza – precisò Ezio Bosso in quella sua ultima intervista – richiede un impegno forte con se stessi. Star chiusi in casa non basta. Questa retorica vuota che ci circonda è insopportabile. Così come tanta cattiveria sparsa nel web, l’ottuso complottismo di chi vuole un colpevole a ogni costo”.

Parole forti, che ci danno l’immagine dell’uomo prima che del musicista, per la cui perdita oggi piangiamo commossi, ringraziandolo per ogni emozione che ha saputo regalarci.

Foto: Kikapress