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Eutòpia, i Litfiba tra rock suonato e speranza: 'L'Isola che c'è esiste, per chi ci crede'

Si intitola Eutòpia il nuovo album di inediti dei Litfiba, prodotto da TEG/Renzulli, distribuito da Sony Music Italy e uscito l’11 novembre. 

Un disco-manifesto o, come si direbbe oggi, un vero e proprio concept album che, già nel titolo, riassume non solo l’intera filosofia delle tracce che contiene, ma proprio la linea guida dell’artisticità di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, che anche nelle sonorità hanno deciso di ‘infischiarsene’ e tornare a un rock puro, “suonato”.

“Eutòpia è l’isola che c’è. – mi spiega subito Piero – Per chi ci crede e non si arrende mai. Qui dentro c’è un po’ tutto il concetto di questo album e anche della storia dei Litfiba. Quando si crede in qualcosa, ci sono le idee, la volontà, la cultura e l’informazione per farlo, anche gli obiettivi più impensabili e più impossibili diventano raggiungibili. È chiaro che serve tanto lavoro, perché le cose non piovono dal cielo. La manna che piove dal cielo non è mai esistita”.

Un pensiero positivo, dunque, che fa da fil rouge ai 10 brani che compongono la tracklist e che invece spesso approfondiscono tematiche tutt’altro che felici, come le vittime del Bataclan raccontate in In nome di Dio o la lotta contro l’installazione di un inceneritore a Firenze in Intossicato.

“Eutòpia è un disco apparentemente semplice, perché ci sono poche sovraincisioni e i suoni sono pochi, ma ben distinti. – precisa Piero – Per raggiungere questo risultato però c’è un progetto di scrittura, di arrangiamento e produzione ben preciso. Per quanto riguarda i testi, il nostro non è un mondo ideale, anzi è estremamente concreto. Eutòpia esiste nelle democrazie del Nord e in Uruguay… Insomma, un mondo di armonia esiste, basta andarlo a trovare e soprattutto affrontare i problemi, di cui noi siamo circondati. Ogni canzone di questo album ha dei quadri e delle storie ben precise, la perfezione non esiste quindi è giusto che ognuno difenda le proprie idee con cognizione”.