David Guetta incontra i fan a Milano: ecco cosa ha raccontato dell’album 7 e dell’ultimo periodo della sua vita, segnato dalla scomparsa di Avicii.

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David Guetta: l’album “7” e il ricordo di Avicii

Il 14 settembre esce 7, il settimo e nuovo album di David Guetta, che segue Listen (uscito 4 anni fa). Un album importante per il dj, che non a caso ha scelto un titolo quantomeno didascalico e una tracklist divisa in due cd: nel primo troviamo le collaborazioni stellari di Guetta, tra cui quella già edita con Justin Bieber in 2U e quella con Sia in Flames; nel secondo spiccano invece brani che seguono il filone degli esordi della underground house, per rilasciare i quali Guetta predilige l’alter ego Jack Back.

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David ha raccontato l’ultima fatica discografica e molto altro in un incontro che ha tenuto con i fan all’Armani Privé di Milano. Il dj è apparso in formissima e non ha nascosto il fatto che questo periodo, per lui, è estremamente positivo, anche perché è la conseguenza di un “rintanamento”, dovuto anche alla scomparsa dell’amico e collega Avicii.

La morte di Avicii è stata terribile per me, ho perso un amico. – dichiara infatti – Penso che sia stato uno shock per tutta la community dei dj. Ci ha fatto pensare e capire che a volte ci spingiamo  troppo oltre ciò che è accettabile per il corpo e per la mente. Ho deciso di prendermi più tempo per me, per evitare di arrivare a quel punto, anche se penso che non ci sarei mai arrivato. La vita dei dj è così, sul palco è sfavillante, ma c’è anche tanta pressione e tanta solitudine, perché siamo sempre in viaggio. Siamo sempre davanti a migliaia di persone, ma poi a casa siamo soli. Non è una vita semplice. Per questo dopo quello che è successo ho deciso di dedicarmi a me stesso, alla mia famiglia e ai miei amici. Lavorando meno sono migliorato e sono riuscito a iniziare il nuovo album. Sono diventato più creativo, perché la creatività arriva quando hai tempo, quando fai altro, guardi un film, ti diverti con gli amici. Da lì nascono le idee, non se pensi sempre e solo a lavorare. Non siamo macchine. Nel momento in cui mi sono preso cura di me stesso, sono diventato più felice e ho iniziato a fare musica per rendere gli altri felici”.

Alessio Bernabei Senza Filtri