Daniele Silvestri al Rock in Roma 2017, recensione del concerto

Siete mai stati a casa di Daniele Silvestri? Noi sì, insieme ad altri 8000 fan accorsi a vedere il cantautore romano che il 24 giugno ha ufficialmente inaugurato il Postepay Sound Rock in Roma 2017 all'Ippodromo Capannelle.

Il padrone di casa ci ha aperto le porte della sua memoria, ci ha fatto salire le scale che portano in camera sua dove magari ancora campeggia un poster di Che Guevara che grida ‘Venceremos adelante, o victoria o muerte' (Cohiba), ci ha fatto conoscere vecchi amici musicisti che ha definito “braccia destre o sinistre, pezzi di me” come Simone Prattico, batterista prodigio conosciuto al liceo con cui ha suonato ‘Il flamenco della doccia', il bassista Emanuele Brignola o il chitarrista Maurizio Filardo.

Sì, Daniele Silvestri ci ha lasciati liberi di girovagare tra i suoi ricordi, di saltare insieme a lui nel tempo – nel suo tempo – , di ficcare il naso tra le sbandate nate “ad ogni angolo, ogni semaforo che c'è” (Ma che discorsi) e l'amore per la moglie Lisa, a cui ha dedicato ‘Le navi' attraverso uno spettacolo che sarebbe meglio definire un'autobiografia cantata.

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Una serie di istantanee, quelle scattate da Daniele, tormentone dopo tormentone (La paranza, Desaparecido, Salirò, Le cose che abbiamo in comune, Amore mio, Testardo e tanti altri successi), inanellando uno dietro l'altro aneddoti divertenti e flashback personalissimi che ha condiviso con la sua grande famiglia.

E anche nella più affiatata delle famiglie, c'è chi se ne va anzitempo: il concerto di Daniele Silvestri al Postepay Sound Rock in Roma è stato interamente dedicato a Gianluca Vaccaro, l'ingegnere del suono recentemente scomparso con cui ha iniziato a registrare nel 1993: con ‘Datemi un benzinaio' e poi ‘Spigolo tondo', tratto dall'album ‘Il padrone della festa' (realizzato nel 2014 con Niccolò Fabi e Max Gazzè), Silvestri ha voluto ricordare quello che per lui è stato un fratello, “una persona fuori dal comune – così lo aveva descritto lo scorso 21 maggio sui suoi canali social – che ha saputo vivere gli ultimi anni di malattia con una forza e una allegria di cui non smetterò mai di essergli grato”.

In casa di Daniele Silvestri – chissà se a Lisbona, Marrakesh, a Berlino o tra la Bastiglia e il Bataclan (‘La mia casa') – sono piombati tantissimi colleghi e amici che hanno messo un po' tutto in subbuglio: avrete anche voi amici come Lillo di Lillo e Greg che si sentono ‘Pino' e sono proprio degli ‘stro**i', o conoscenti fissati con il bio o meglio ‘Bio – Boogie' (attesa l'entrata dei Funky Pushertz) o quelli che vi ricordano il mare, ‘e non per i riflessi o il sugo andato a male' (l'ingresso del mitico ‘bove' degli Otto Ohm, alias Andrea Leuzzi, è stato accolto con un mega applausone!).

Ecco, il concerto di Daniele Silvestri al Postepay Sound Rock in Roma 2017 è stato un festone, di quelli che potrebbero continuare fino a notte fonda, che partono un po' in ritardo, che ci permettono di conoscere tanta gente in un colpo solo, di visitare tanti posti ascoltando le storie degli altri, di quelli che indubbiamente vorremmo non finissero mai e che certo resteranno nella nostra memoria.

Non solo per l'empatia con cui il cantante ci ha fatto visitare il suo mondo, ma perché come ci ha ricordato Salvatore Borsellino (fratello di Paolo che a 25 anni dalla sua morte ancora lotta per avere giustizia) in un video in cui ha invitato tutti a partecipare al progetto ‘L'agenda ritrovata' e prendere parte alla ciclostaffetta che parte il 25 giugno da Milano e arriverà il 19 luglio a Palermo, “bisogna sudare per mantenere viva la memoria”.

E noi vi assicuriamo che abbiamo sudato parecchio a Capannelle!