Il concerto che sabato 4 Luglio i Counting Crows hanno tenuto alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma ha rappresentato per certi versi una boccata d’ossigeno per tutti gli amanti della musica.

E’ bello e rassicurante constatare che in un’epoca in cui tutto viene consumato in fretta e senza lasciare traccia, la band californiana (formatasi a San Francisco nel 1991) ha proseguito il  suo viaggio negli anni senza ripensamenti, costruendo la propria solida identità musicale e legittimando nel tempo il proprio sound. Quando Adam Duritz (vocalist e leader indiscusso della band) e i suoi compagni salgono sul palco alle 21.15, la sensazione è quella di essere stati invitati a bere una birra a casa di un vecchio amico.

Niente fronzoli, niente estetismi: la semplicità e la sincerità della musica dei CC è coinvolgente. Il loro roots rock polveroso e delicato riempie l’aria, il timbro inconfondibile di Duritz e la sua naturale teatralità fatta di gesti semplicissimi rapiscono l’attenzione del numeroso pubblico. Sono in sette sul palco, e cinque di loro sono membri originari della prima ora: oltre a Duritz ci sono David Bryson, David Immerglück e Dan Vickrey (che si dividono tra chitarre elettriche, acustiche e mandolino), Charles Gillingham (piano, hammond, fisarmonica e tastiere) e i due membri più recenti, Jim Bogios alla batteria e Millard Powers al basso e pianoforte.

Il concerto si snoda attraverso gli oltre vent’anni di carriera, proponendo ovviamente i brani di maggior successo come Mr. Jones (durante il quale il pubblico arriva a lasciare il proprio posto per invadere il sottopalco, tra la disperazione della security e la soddisfazione di Duritz), e A Long December, passando per Big Yellow Taxi (meravigliosa cover di un brano di Joni Mitchell) e per l’omaggio di Friend Of The Devil a quelli che possono essere considerati i padri putativi dei CC, i Grateful Dead. Si chiude con la struggente Holiday in Spain, e la promessa da parte di Duritz di ritornare in primavera per altri concerti.

La birra è finita, ma di sete ne è rimasta tanta. E speriamo ovviamente in un nuovo invito a casa del vecchio amico Adam.