Un’artista geniale che ha saputo rinnovare la musica italiana continuando a cantare temi cari alla tradizione come l’amore e il tradimento, ma anche un personaggio particolare che ha sempre sofferto l’attenzione del pubblico

Avrebbe compiuto 75 anni il 5 marzo Lucio Battisti, uno degli artisti più popolari ed influenti della musica italiana, autore di pietre miliari della musica leggera del nostro paese, conosciuto trasversalmente da diverse generazioni nonostante siano ormai passati 20 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1998.

Un’artista fortemente innovativo che ha portato un grande contributo di rinnovamento alla musica italiana: la sua lunga collaborazione con Mogol ha regalato al panorama artistico nazionale gemme come Il tempo di morire, Fiori rosa fiori di pesco, I giardini di marzo, Acqua azzurra acqua chiara e moltissime altre.

Dal punto di vista musicale Battisti ha rivoluzionato fin dagli anni ’70 i temi e la forma della musica tradizionale italiana, proponendo contaminazioni con altri generi come il rock, il blues, l’elettropop ed il beat, e riuscendo a reinterpretare in chiave poetica temi sentimentali classici che venivano ormai dati per morti.

Lucio Battisti è stato un personaggio particolare: da sempre molto geloso della sua privacy, ha avuto per tutta la sua vita professionale un rapporto controverso con la stampa e con le esibizioni pubbliche in generale, tanto da decidere già negli anni ’70 di non portare più la sua musica in tour. Gradualmente riduce le apparizioni televisive fino ad abbandonare del tutto le scene: la sua ultima esibizione pubblica è del 1980.

Lucio Battisti, che nella sua vita ha venduto 25 milioni di dischi ed ha segnato un’era in fatto di musica e di costume, muore a soli 55 anni, il 9 settembre del 1988, probabilmente consumato da un male incurabile. Anche sulla sua morte, così come sulla sua vita, c’è stato infatti il più stretto riserbo, una consegna che anche la sua famiglia continua a rispettare.