Arriva Exitoca, il nuovo album dei Cristobal and the sea. Grande eclettismo musicale  espresso attraverso architetture sonore varie e che sollecitano il coinvolgimento fisico

Esce in questi giorni per l’ottima etichetta indie tedesca con base a Berlino City Slang, “Exitoca”,  il nuovo album dei Cristobal and The Sea, originale ensemble d’ispirazione world operante a Londra. Una formazione che fa della multietnicità caratteristica principale, visto che i suoi membri (Elliott Arndt, Joao Seixas, Leila Seguin e Alè Romero) arrivano da Portogallo, Regno Unito, Spagna e Francia. Tutto ciò si rispecchia in un eclettismo musicale davvero molto accentuato espresso attraverso architetture sonore varie che sollecitano il coinvolgimento fisico ma, talvolta, accarezzano la mente e la trasportano in luoghi ed atmosfere magiche (“The Seed”). Reminescenze psichedeliche si palesano così naturalmente senza, comunque, divenire leitmotiv di un album che abbraccia anche il mood tropicale espresso in brani (“Uma Voz”) talvolta obliqui e pervasi da un riverbero di sana follia. Altrove (in “The Leaf Isn’t Turning Read”, o nella bellissima “Before Nine”) è un certo sapore etnico a prendere il sopravvento, fra voci ed intrusioni di stampo elettronico. Il tutto, comunque, con quella leggerezza ed ispirazione che contraddistingue solamente i lavori più riusciti, come questo “Exitoca” (ispirato naturalmente a quel sogno, non solo musicale, così chiamato ed in voga fra gli anni ’50 ’60 negli Stati Uniti) e risultato di un buon momento creativo che Cristobal And the Sea hanno saputo catturare nel migliore dei modi. Un modo positivo per reagire a fatti negativi come la Brexit, fattore destabilizzante che certamente non si muove nel segno di quelle che sono le condivise coordinate artistiche ed umane di questo originale ensemble.

Tonino Merolli