Best of Soul, Mario Biondi festeggia 10 anni di carriera discografica: 'Voglio sbagliare meno e migliorare ancora'

Venerdì 18 novembre è uscito Best of Soul, un doppio album attraverso il quale Mario Biondi celebra 10 anni di carriera discografica, iniziata nel 2006 con Handful of Soul, il disco che ha consacrato l’artista catanese alla notorietà internazionale.

Un percorso lungo, costellato di successi, che non tiene tuttavia conto della precedente gavetta di Biondi, fatta di tantissimi live e concerti.

“Celebro la mia carriera discografica, perché la carriera musicale è un po’ più lunga. – precisa infatti subito Mario quando inizia a raccontare alla stampa la genesi di questo album, che conta 22 brani (di cui 7 sono inediti) – Devo dire però che 10 anni discografici non me li aspettavo, neanche un solo anno, a dire il vero. Devo ringraziare per questo soprattutto i miei fan, sono meravigliosi”.

Mario ci tiene a separare le tappe della carriera discografica da quella puramente musicale, sottolinea di non essere proprio ‘fatto’ per i giochi di mercato, ma di essere “un testone” e di “aver voluto curare questo ‘toro’ che è il soul”: “Ho curato la parte discografica anche se mi interessava meno – ci confessa – preferisco il live, l’obiettivo finale è riuscire a suscitare qualcosa negli altri. Questa è una festa importante, perché 10 anni sono una meta importantissima per me. Non mi definirei però autocelebrativo, sto piuttosto imparando ad essere consapevole”.

Tra i successi contenuti nel doppio album spicca This is what you are (“Un miracolo, la canzone è nata quasi come una presa in giro, ma alla fine è il brano che ha preso in giro noi. E poi gli altri hanno preso in giro me”), A Handful of Soul e Love is a Temple. Il singolo che fa da apripista all’album è invece un inedito, Do you feel like a feel, scritto da Nicola Conte (“Un caposcuola della cultura new jazz con velleità da musicista. Non è solo un ricercatore, ma anche un grande ascoltatore”) e apparso già nell’album Love & Revolution di Conte, interpretato da Gregory Porter.

“I sette inediti di questo album sono in generale cose che non mi appartengono – spiega Biondi – però questo è un progetto che in un certo senso chiude un cerchio. Gratitude, forse, mi appartiene di più sia per l’arrangiamento che per la scrittura ed è un ringraziamento da parte mia al pubblico. Contiene tutta la gratitudine che voglio trasferire a chi mi segue”.

A proposito di cerchi che si chiudono, Biondi si concede poi un piccolo bilancio: “Se mi guardo indietro con gli occhi di oggi, metterei a posto alcune cose del passato. – ci spiega – Anche contrattualmente, non lo nego. Per il futuro mi sto riproponendo di sbagliare meno e di migliorare ancora, sono molto critico con me stesso. Il mercato nazionale è la parte più importante del mio lavoro, ma ci stiamo ad esempio indirizzando verso l’estero. Fuori dall’Italia forse piace molto il fatto che non mi prendo troppo sul serio. Inoltre mi piacerebbe fare il produttore”.

In realtà Biondi non è nuovo alla produzione: ha recentemente prodotto 8 brani per il nuovo progetto discografico di Marcella Bella (che uscirà nel 2017) e si dedica moltissimo agli esordienti, i “giovani che seguono il mio esempio blues e jazz”.

Niente di più difficile nell’era dei talent e della discografia mordi e fuggi.

“Gli esordienti oggi devono avere qualcosa sopra le righe. – ammette infatti Biondi, che si dichiara comunque grande fan dei talent show televisivi – Cerco qualcuno con personalità. Direi con l’X Factor, anche se lo chiamerei Fattore X”.

Best of Soul, Mario Biondi: le tappe del tour 

Mario Biondi a breve partirà anche per un lungo tour nei teatri italiani. "Oggi il cambiamento del live è molto forte – commenta in proposito l'artista – ma il mio legame col pubblico non è mai cambiato".

Ecco le date: il 6 marzo al Teatro Carlo Felice di Genova, l’8 marzo al Teatro Degli Arcimboldi di Milano, l’11 marzo al Teatro Ponchielli di Cremona, il 13 marzo all’Europauditorium di Bologna, il 14 marzo all’Auditorium Del Lingotto di Torino, il 16 marzo all’Obihall di Firenze, il 17 marzo al Teatro Di Varese a Varese, il 19 marzo al Nuovo G. Da Udine ad Udine, il 20 marzo al Teatro Rossetti di Trieste, il 22 marzo al Teatro Regio di Parma, il 24 marzo al Teatro Pala Banco di Brescia, il 28 marzo all’Auditorium Santa Chiara di Trento, il 30 marzo al Gran Teatro Geox di Padova, il 31 marzo al Teatro Creberg di Bergamo, il 18 aprile al Teatro Metropolitan di Catania, il 20 aprile al Teatro Team di Bari, il 22 aprile al Teatro Augusteo di Napoli e il 24 aprile al Parco Della Musica di Roma.