Freddie Mercury moriva nel 1991 a soli 45 anni. Morirà una delle più grandi voci di tutti i tempi e il frontman per eccellenza, capace di regalare al mondo indimenticabili brani.

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Il 24 novembre del 1991 moriva a Londra Freddie Mercury, indimenticabile frontman dei Queen. Freddie, che si accorse di essere malato di AIDS dopo alcuni accertamenti, rivelò la sua condizione agli altri membri della band solo nel 1989, decidendo di abbandonare la vita pubblica e quella in tour, troppo sfinente.

L’ultima apparizione risale al 18 febbraio del 1990: Freddie ritirò infatti un BRIT Award per il contributo dei Queen alla musica britannica e partecipò, inoltre, al video di These Are the Days of Our Lives, uscito postumo per volontà stessa di Mercury. A soli 45 anni scomparirà così uno dei più grandi artisti della storia della musica internazionale: una voce spaziale, ma soprattutto una personalità senza confini, esuberante e carismatica, che ne hanno rese celebri soprattutto per la qualità di frontman.

Fu lui, del resto, a fondare i Queen nel 1970 e a scriverne la maggior parte dei brani – da Bohemian Rhapsody a Don’t Stop Me Now – alternando saltuariamente la carriera da solista (con due album, Mr. Bad Guy e Barcelona). Indubbiamente, a lasciarci è stato un artista unico nel suo genere, innovativo ed esplosivo, seppur vulnerabile: o forse è stata poi la sua vulnerabilità a renderlo così speciale, e così insostituibile.