Sprints: dall’Irlanda con furore

Il 26 settembre, la band dublinese Sprints  pubblicherà  per City Slang il suo secondo album, All That Is Over e qualche giorno prima, il 20 settembre, sarà a Roma per un concerto da non perdere al Monk. Il loro debutto del 2024, Letter To Self, li ha consacrati come uno dei nomi più interessanti del nuovo panorama alternativo: una band fenomenale dal vivo e in grado di conquistarsi una sempre più ampia schiera di fan e ampi elogi da parte della critica. Solo nel corso del 2024, hanno effettuato due tournée nel Regno Unito, in Europa e in America, concludendo l’anno con un concerto celebrativo sold-out all’O2 Forum Kentish Town di Londra. Il loro nuovo album, All That Is Over, si preannuncia come un secondo lavoro straordinario che spinge le dinamiche della band verso territori più ricchi, trovando nuovi spazi e sfumature. Il video ufficiale del primo singolo estratto dal nuovo album e diretto da Niamh Bryson, intitolato Descartes https://www.youtube.com/watch?v=GgEwtp17RPM è ispirato a un verso del romanzo Outline di Rachel Cusk – La vanità è la maledizione della nostra cultura – il video trasforma il famoso “Penso dunque sono” della filosofa nella ragion d’essere della frontman degli Sprints, Karla Chubb: “Parlo quindi capisco”. Molta della negatività che vedi nel mondo è radicata nella vanità e nell’ego che ritiene le tue convinzioni o la tua identità più importanti di quelle di qualcun altro, afferma Karla. “‘Descartes’ esplora l’idea che per me scrivere non è solo uno strumento per fare musica, ma uno strumento per elaborare il mondo.