Francesco Sarcina scrive e interpreta ‘Ragazzaccio’, brano per l’omonimo film di Paolo Ruffini. La nostra intervista.

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In Ragazzaccio, il nuovo film di Paolo Ruffini nelle sale dal 3 novembre, c’è anche un po’ di Francesco Sarcina. È il cantautore, infatti, a firmare il brano Ragazzaccio: una canzone creata appositamente per la pellicola, in cui Sarcina appare anche in un breve cameo.

«È stato entusiasmante mettere un brano, un’opera in un film noto. – ci dice Francesco – In questo caso poi mi sono rivisto sia come adolescente che come padre. Ho un figlio adolescente che, nella fase del tipico cambio tra le medie e il liceo si è ritrovato in DAD. Una fase di delirio cosmico. Per il brano, ho lavorato esplicitamente alla canzone seguendo il copione, parlando con Paolo del suo viaggio. È bello dare ma anche ricevere. Lavorare così ti condiziona sicuramente e ti fa fare un viaggio interiore, perché vai alla ricerca di emozioni dimenticate. Il tuo ruolo in fondo cambia».

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Del resto, è lo stesso Sarcina a dirci che «la musica, come il cinema, può unire le generazioni». Da parte sua, il cantautore ci confessa di non aver mai fatto il bullo, ma di essere stato – da adolescente – il «tipico intelligente che non si applica».

«Cadevo facilmente nel baratro della stupidità, perché non avevo il coraggio di esprimere le mie emozioni. – ci rivela – Le cazzate le fai e ti accorgi solo dopo di aver perso tempo. Questo film fa riflettere perché capisci che a volte il bullismo è drammatico. Soprattutto oggi, con la possibilità di far accadere qualcosa a macchia d’olio. In realtà è importante far cadere le barriere tra i ruoli che si hanno, perché le generazioni non comunicano tra di loro».

«Si dice spesso – conclude Sarcina – ai miei tempi ma ogni generazione vive la propria epoca. È molto difficile da ammettere, perché sei tu che quest’epoca non la capisci. Comunicare è importante, è delicato ma si può fare».