Dal 21 aprile è disponibile ‘Come Marilyn’, nuovo singolo di Federica Carta che racconta le ombre di un periodo da cui rinascere. La nostra intervista.

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Si dice che quando una donna cambia pettinatura o colore di capelli intende dare un taglio col passato. Segnare un passaggio, che non è rinnegamento ma voltare pagina. Lo ha fatto anche Federica Carta, il cui nuovo biondo è l’immagine con cui accompagna il ritorno in musica. Dal 21 aprile è, infatti, disponibile il singolo Come Marilyn – un’artista che ha fatto dell’acconciatura il simbolo di un’intera esistenza –, brano che racconta le ombre di una vita che nonostante le luci dei riflettori ha attraversato l’oscurità più profonda. Affine alla star di Hollywood, Federica ha toccato il suo buio e dal fondo è risalita con caparbietà. Come ci racconta in questa intervista.

Dire che qualcosa è cambiato, è un eufemismo… una rivoluzione. Allora, riannodiamo i fili dal tuo precedente singolo: che periodo è stato per te sul piano umano e artistico?
L’ultimo singolo da sola è stato Mostro del 2021, mi pare… e dico mi pare perché il tempo adesso passa veramente molto velocemente. È stato un periodo di intenso cambiamento per me nel senso che mi sono impegnata molto per lavorare su alcune cose interiori che non mi facevano per niente stare bene e vivere bene la mia parte artistica. Solo quando mi sono sentita pronta per uscire nella maniera più serena possibile, abbiamo iniziato a lavorare sul progetto del nuovo singolo Come Marilyn.

Federica Carta
Cover singolo da Ufficio Stampa MN

Il primo frutto che ascoltiamo di questo percorso è proprio Come Marilyn di cui sei co-autrice. Qual è il peso specifico di questo brano e come hai lo hai scelto per segnare questa ripartenza musicale?
Eh, questo pezzo ha un bel peso per me. Lo abbiamo scritto nel 2020, prima della pandemia, ed è rimasto nel cassetto per tanti anni perché non trovavo mai il momento giusto in cui mi sentivo pronta a farlo uscire. È un brano che ha un testo molto riflessivo e, allo stesso tempo, una produzione up-tempo e in questo contrasto non mi ci rivedevo. Mi sentivo solo molto riflessiva o triste; invece, adesso credo che sia il momento giusto e spero di portarmelo in giro tutta l’estate sui palchi.

Come tutte le canzoni che ho fatto uscire, parla di esperienze personali e tratta il tema della solitudine: solo ora mi sento pronta a parlarne perché ho sofferto molto la solitudine in questi anni. Ce l’ho sempre avuta dentro ma con l’avvento del Covid19 e i lockdown si è accentuata molto. Da qui anche il confronto con il personaggio di Marilyn, in cui mi sono rivista molto come anima e come persona. Stare a contatto con tante persone non significa non essere soli sentirsi soli, è una cosa che può capitare a tutti. Se capitava a lei può capitare veramente a chiunque.

Il riferimento alla Monroe è, infatti, soprattutto alle ombre della sua vita e il tema centrale è quello di una solitudine subita, non scelta, quindi sofferente. Ma che rapporto hai, invece, con la solitudine scelta e i momenti di silenzio?
Prima vedevo la solitudine come una nemica, come una punizione che qualcuno mi aveva inflitto. E non mi piaceva, ci stavo male. Ho sofferto di depressione per due anni e sono andata in terapia per capire perché realmente io stessi così male da sola. Avevo paura dei miei pensieri perché non mi rappresentavano e ho fatto un percorso con una terapista. Devo dire che, ad oggi, io mi ritaglio dei momenti da sola perché ne ho bisogno e li voglio, li desidero. Anzi, quando mi capita di avere dei periodi più intensi, quei cinque minuti a letto la sera, prima di addormentarmi, sono sacri. H iniziato a vedere il fatto di stare sola più come un’opportunità anche per scrivere perché io non sono in grado di scrivere canzoni quando c’è qualcuno nella stessa stanza o nella stessa casa. È un flusso di coscienza.

È cambiata la tua scrittura?
Sì, è cambiata nel senso che vedo più positività. Io ho sempre avuto una scrittura molto più cupa tanto è vero che l’unico momento in cui scrivevo era quando stavo male, e stavo spesso male. Ultimamente, invece, mi capita di scrivere nei momenti in cui sono più felice e vedo le cose da un altro punto di vista. Spero che questa cosa duri a lungo anche se so che la vita è un’altalena – come dico anche nel pezzo – però credo che come sto maturando, io stia maturando anche il mio modo di scrivere.

Federica Carta
Foto da Ufficio Stampa MN

Nella traccia canti Ho messo col passato un punto e virgola e ho messo sul futuro un punto di domanda. Questa punteggiatura definisce una generazione iperconnessa ma anche molto sola. Quali sono le paure più grandi che senti di avere in comune con i tuoi coetanei?
Credo che noi abbiamo una consapevolezza forte del presente, ma abbiamo il terrore di non sapere quale sarà il nostro futuro. Almeno questo è quello che percepisco io dai social e parlando con persone della mia età. C’è proprio un punto di domanda sul futuro perché ci sono preoccupazioni di ogni tipo: ogni giorno esce una notizia nuova sull’ambiente o su altri temi che preoccupano la mia generazione. E molto dipende anche dai social su cui siamo bombardati di immagini e facciamo un po’ fatica a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Siamo abituati a vedere e leggere tanti pareri troppi e, per me, a volte è difficile fare una selezione naturale. Mi confondo anch’io su cosa penso, è qualcosa che ti disorienta ma essere informati è una cosa positiva.

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“L’importante è avere gli strumenti per capire”, afferma ancora Federica Carta. “E io sono per il non accelerare troppo le cose. Creare le proprie idee, formare la propria personalità non è un processo breve, penso vada avanti per tutta la vita Se ti fermi a un certo punto vuol dire che hai perso la curiosità, ti senti arrivato in qualche modo e non è mai una cosa bella”.

A proposito del tempo, dopo Amici hai vissuto una stagione molto contratta che il periodo dell’emergenza Covid19 ha interrotto. Quanto quel tempo ti ha, in fondo, anche aiutato a trovare una nuova centratura oggi?
Da questo punto di vista, adesso sono contenta perché so cos’è la realtà, cioè ne ho una visione non distorta. Quando esci da un talent, mi rendo conto riguardandomi indietro, hai una visione un po’ distorta di quello che ti sta succedendo. Pensa che io ho dei ricordi anche un po’ confusi di quando sono uscita, perché avevo talmente tante cose da fare – per fortuna ovviamente – ma adesso ho una visione realistica. Due anni fa ti avrei detto pessimista, adesso ti dico che sono realista. La realtà che vedo qui intorno mi piace: posso creare, ricreare e sperimentare in tanti modi diversi. Banalmente, anche solo il capello biondo è una cosa che io non avrei mai fatto prima. Dicevo “no io sono così, non mi cambio” e invece bisogna avere il coraggio di andare oltre quello che pensiamo sia il nostro limite.

In occasione di questa release hai deciso di sbarcare su OnlyFans con uno scopo solidale. Come mai questa scelta e quali sono state le prime reazioni che hai raccolto?
Sono sbarcata su OnlyFans ed è stata la prima cosa che abbiamo annunciato di questo nuovo progetto, del quale io vado molto fiera. C’è un lavoro dietro che va avanti da mesi e siamo anche volati a Los Angeles con Sara Sabatino, la mia fotografa,  per girare il videoclip e altri contenuti. La cosa principale che mi sta a cuore di questo progetto è che tutto il ricavato andrà ad un’associazione che si occupa di salute mentale. Ovviamente, si sono state delle critiche, le ho lette ma non mi sono soffermata troppo perché io so il motivo per il quale l’ho fatto. Come ho spiegato, poi, non ci saranno contenuti espliciti e utilizzerò la piattaforma per dare anteprime. Sono molto contenta di quello che stiamo facendo e del riscontro che ha avuto. Speriamo di raggiungere l’obiettivo.

Accennavi al videoclip: sei volata oltreoceano?
Sì, è stato colpo di genio della mia fotografa. Mi volevo sentire ancora più vicina a Marilyn e a dove è vissuta, dove ha fatto le sue cose. Siamo stati a Hollywood, abbiamo visitato tanti posti che anche Monroe frequentava ed è stato ancora più d’ispirazione per me. Mu sono davvero sentita vicina a quello che poi era stato il pensiero del progetto.

E dopo questo singolo, cosa ci sarà?
Intanto mi godo Come Marilyn e molto presto ci saranno altre novità. Quest’estate sarò sicuramente su dei palchi e non vedo l’ora di cantare e di divertirmi dopo un brutto periodo. So che i fan mi stanno aspettando e sono molto contenti del mio ritorno. Questa cosa mi rende fiera perché vuol dire che avevo già lasciato loro qualcosa di bello dentro. Già l’estate scorsa ero cambiata e sul palco mi divertivo molto di più però c’era ancora del marcio dentro. Quest’estate penso che mi divertirò come mai prima, e non vedo l’ora.

Foto da Ufficio Stampa MN