Si intitola ‘Cercapersone’ il singolo estivo di Albe che, tra una data live e l’altra, è al lavoro anche sul prossimo progetto. L’intervista.
Si è aperto un nuovo capitolo per Albe, il cantautore bresciano che venerdì 13 giugno ha pubblicato l’atteso nuovo singolo Cercapersone. Il brano segna un passo importante verso il primo album full-length, previsto dopo l’estate, e conferma l’evoluzione artistica del giovane talento capace di unire autenticità e sonorità moderne.
Scritto dallo stesso Albe, con la produzione di Alessandro Gemelli e Simone Giacomini, il singolo è una ballad pop/rock sincera e poetica, che parla di radici e legami. Quelli che resistono al tempo e ci riportano a casa, ai luoghi e alle persone che definiscono chi siamo.
La tua estate suona al ritmo di una ballad che parla di legami radicati, saldi, e con Cercapersone inauguri anche un nuovo capitolo musicale. Da quale esigenza nasce il brano e quando hai capito che era la canzone giusta per aprire un nuovo corso artistico?
Il brano nasce il 14 agosto 2024, quindi quasi un anno fa, e non è mai stato cambiato, stranamente. Lo abbiamo scelto perché è stato il primo che ho scritto e il primo a entrare nel disco che poi uscirà, proprio secondo un ordine cronologico. Quindi era giusto, secondo me, e coerente far uscire il brano più “vecchio”, diciamo, per far capire anche il processo di scrittura dell’intero album.
Il brano ha un sound internazionale, interamente suonato con una band vera. Come ha influito il lavoro con Alessandro Gemelli e Simone Giacomini sull’aspetto musicale?
Il lavoro con i produttori Alessandro Gemelli e Simone Giacomini è stato un lavoro, come si può dire… da fratelli, perché ci conosciamo da un po’, ormai. Cercapersone l’ho scritto su un type beat normalissimo, che poi ovviamente abbiamo rifatto. Alessandro e Simone hanno diretto i lavori e poi i musicisti – parliamo di professionisti, nonché della mia band – hanno reso tutto coeso. Grazie anche al fatto che si tratta di persone che mi conoscono.
Mi è sembrato tutto perfetto così. Il batterista della band ha registrato le batterie, il pianista ha fatto il pianoforte, il violinista ha suonato il violino, l’altro ha fatto il basso… Cioè, è tutto talmente perfetto che quello che senti live è quasi identico a quello che senti nelle cuffie. Non proprio identico, eh, un po’ diverso… ed è bello proprio per questo, secondo me.
L’immagine di copertina ha un aspetto quasi vintage con cui forse vuoi rappresentare quel ‘sentirsi a casa’ di cui canti anche nel testo. Come hai pensato quest’artwork? Ci sarà anche un videoclip, nel caso quali sono le atmosfere?
Il videoclip non c’è perché secondo me, ora come ora, è necessario quando si va in una radio o quando si ha un progetto ben definito a livello anche visivo. Essendo il primo singolo, non abbiamo voluto inflazionarlo troppo. Più avanti probabilmente ci sarà…
Detto ciò, per l’artwork di Cercapersone non c’è stata una particolare ricerca, nel senso che abbiamo voluto renderlo coerente con quelle che saranno poi le copertine dei prossimi singoli e dell’album stesso. Quindi, nello stesso giorno che abbiamo fatto la cover del disco e abbiamo copertinato anche il singolo, usando il riflesso di questa teiera o bollitore. Anche nei prossimi singoli ci sarà questo gioco di riflessi. L’oggetto in sé, però, non ha un senso particolare.
Ci sono artisti, tuoi coetanei o magari con più esperienza di te, a cui ti sei ispirato anche nell’immaginario visuale oltre che dal punto di vista musicale?
Mi viene da dirti di no, perché non so se siano miei coetanei, non li conosco personalmente. Sicuramente ho preso ispirazione in giro: secondo me è importante lasciarsi ispirare e poi farsi propria quell’ispirazione.
L’arte contemporanea racconta spesso il concetto di ‘casa’ come luogo interiore più che fisico. Qual è oggi per te la tua ‘casa emotiva’?
Sono le persone. Poi, sì, c’è anche il luogo fisico, che è il mio paese con i miei amici, però sento davvero ‘casa’ le persone che mi vogliono bene, che mi circondano e che mi stanno intorno. Quella è casa, anche se dovessi trovarmi altrove.
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Nel brano la nota malinconica non è un freno quanto uno slancio emotivo. Pensi che serva coraggio nella musica di oggi per essere ‘sentimentale’ senza paura di sembrare debole?
Dipende… intanto, da che tipo di persona si è. Se una persona è emotiva e non ha paura dai farlo vedere è giusto che anche nelle canzoni lo mostri, se una persona invece è un po’ più riservata è giusto lo sia anche in quello che canta. Ma dipende anche dal genere musicale: per esempio, il rap è a parte rispetto al pop o all’indie, e dipende un po’ anche da cosa si vuole trasmettere.
Condividerai il palco con nomi come Leon Faun e Psicologi: quanto è importante per te il confronto con altri artisti della scena?
Il confronto con altri artisti è importantissimo, ma ancora più importante è il rispetto artistico perché è solo da questo che possono nascere collaborazioni sincere e non forzate.
Le date live dell’estate
Albe è attualmente impegnato nel Tour Estate 2025, che lo vedrà protagonista sui palchi dei festival italiani. Di seguito le prossime date:
- 03 luglio – Genova, Balena Festival / opening Psicologi
- 04 luglio – Bisceglie, Music 4ever Festival
- 11 luglio – Borgo a Mozzano (LU) – BAM Festival (Lacrima Party Aftershow)
- 6 luglio – Milano, Circolo Magnolia / w Leon Faun, Andrea Cerrato
- 29 luglio – Bergamo, Malpaga Sound
- 08 agosto – Valledolmo (PA) – Street Art Fest
- 12 settembre – Cuneo, Connessioni Festival / w Andrea Cerrato
I biglietti sono disponibili qui.
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Immagini da Ufficio Stampa