Kinghiana, il podcast sul “Re”: imperdibile per i fan di Stephen King ma anche per chi non lo è (ancora)

Nel mondo dei podcast si trova praticamente di tutto: dalla cronaca alla musica, passando per le storie di vita, per le interviste ai personaggi famosi, con un ampissimo spazio dedicato all’attualità e alla sua interpretazione.

Nel mare magnum capita quindi di perdersi (colpevolmente) una piccola gemma come Kinghiana, il podcast di Mondadori e Sperling & Kupfer scritto e condotto da Jacopo Cirillo e Giulio D’Antona su Stephen King, uno degli autori più letti e conosciuti al mondo.

Kinghiana, 8 episodi (+1) e un gran finale

Il podcast si compone di 8 episodi (più lo zero), uno al mese, ognuno incentrato su un grande classico del “Re”: si è partiti a maggio parlando di Stagioni Diverse, il libro di racconti che più ha fatto la storia del genere kinghiano e che proprio in quel periodo usciva di nuovo in libreria per S&K, con una veste grafica nuova e una nuova traduzione. A giugno è invece la volta di 22/11/63, una complessa, affascinante e ambiziosa storia di viaggi nel tempo uscita nel 2011 e diventata anche una meno fantastica serie tv, con protagonista James Franco. Ma da qui alla fine del podcast si parlerà di alcuni dei libri più conosciuti ed amati dello scrittore americano, come It, Misery, Shining, Pet Sematary ed alcuni più controversi come Doctor Sleep, Mr. Mercedes e Se Scorre il sangue.

Chi scrive, faccio un immediato coming out, è una fan di Stephen King fin dall’infanzia: ascoltando le prime tre puntate ho quindi riconosciuto a naso altri due grandi appassionati dell’opera di King, che intorno a sé ha ormai un fandom globale e che esula, come affermano gli stessi Cirillo e D’Antona, dal genere horror. Il genere è King, Kinghiano appunto, immediatamente riconoscibile e in grado quindi di farsi amare oppure, categoricamente, odiare.

Il culto di Stephen King fra rimandi e citazioni

Il podcast è una piccola gemma per chi ama King e lo conosce a fondo, perchè trova comunque degli spunti originali, che ancora non conosceva: perle nerd seminate qua e là, che vanno ad aggiungersi a quelle che sapientemente ha sparso lo stesso autore nei suoi oltre 80 lavori (fra romanzi, raccolte e libri sotto pseudonimo) e che fra rimandi, citazioni ed easter egg sono uno dei motivi per cui il pubblico di King è uno dei più attenti e “complottisti” di sempre (ad esempio, avevate mai immaginato che il club di Manhattan dove David Adley ascolta  l’anziano medico Emlyn McCarron raccontare la storia di Sandra Stansfield potesse essere collocato all’interno della Torre Nera?)

“Kinghiana” è comunque un ottimo ascolto anche per chi non conosce bene King, o magari lo ha conosciuto solo vedendo un film o due adattati dalle sue opere (il Re non sarebbe d’accordo, ce lo ricordano gli autori del podcast, ma questo è probabilmente uno dei canali attraverso i quali l’autore è più conosciuto anche fuori dagli Stati Uniti): non si avvita esclusivamente su aneddoti per fan, ma li mixa con critica e racconto cercando di suscitare in chi ascolta la voglia di leggere, o rileggere, le storie in questione.

Io personalmente non vedo l’ora di sentire la puntata di luglio, che vi anticipo sarà su Misery e che introdurrà per la prima volta un’ospite, Paola Barbato.