Live For A Dream, Pino Scotto: ‘Datemi un palco, sono in astinenza da rock’

Live For A Dream, Pino Scotto: 'Datemi un palco, sono in astinenza da rock'.

Si intitola Live For a Dream il nuovo album di Pino Scotto, uscito l’1 aprile (Nadir Music su licenza Valery Records) e contenente due inediti e 16 brani registrati in studio, scelti “istintivamente” dal cantante tra i suoi vecchi lavori, per ripercorrere a ritroso il suo percorso artistico con l’aiuto di nomi italiani e internazionali, che si sono ‘prestati’ a riarrangiare e reinterpretare le canzoni (Strana Officina, Sadist, Ritmo Tribale, Destrage, Olly & The Soulrockets, Roberto Tiranti, Fabio Lione e Ambramarie, Stef Burns, Steve Angarthal, Igor Gianola, Dario Cappanera, Filippo Dallinferno, Ale 'Fuzz' Regis, Rob Iaculli, Alex Mansi, Marco di Salvia, Dario Bucca e Ciccio Li Causi, Alex Del Vecchio e Maurizio Belluzzo, Valentina Cariulo e l’armonicista Fabio Treves).

“Sarà stato per la voglia di fare questo album o per gli arrangiamenti un po’ diversi – ha commentato Pino ai nostri microfoni – ma mi sembra di ascoltare dei brani scritti adesso. Ho tanta voglia di live, sono fermo da sei mesi. Io faccio un album ogni due anni, perché vado in giro un anno e mezzo, per sei mesi preparo il nuovo album e poi riparto. È come chi si fa le pere, sono in astinenza da rock ‘n roll e da palco”.

I due inediti si intitolano Don’t Touch The Kids e The Eagle Scream: il primo affronta una tematica molto delicata, gli abusi sui minori, mentre il secondo è una dedica a Lemmy Kilmister, leader dei Motorhead recentemente scomparso. “The Eagle Stream l’ho scritta d’istinto, quasi la notte stessa. C’è anche un video che esce il 25 aprile girato in una cava come piaceva a Kilmister, con i bikers e le aquile. Don’t touch The Kids tratta un argomento con cui io combatto da anni, gli abusi sui bambini. Come sai io ho anche un progetto in Sud America, Rainbow Projects”.

Pino ci parla a lungo di questo progetto, sottolineando quanto sia importante sensibilizzare le persone, considerando che l’indifferenza sia ormai quasi una piaga dilagante. Inevitabile, però, chiudere l’intervista chiedendogli un parere sul rock italiano: “Ma c’è il rock in Italia? Non lo sapevo! – risponde ridendo – Io parlo di rock vero, poi se il rock è quello di Vasco e Ligabue, mi spiace ma non sono molto d’accordo. Vasco Rossi l’anno scorso ha detto ‘Dopo anni di hard rock, ora passo al metal’ (ride, ndr)”.