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Ultimamente vi sarà sicuramente capitato di ascoltare in radio una canzone in spagnolo, con un sound delicato ma decisamente folk, intonata da una voce profonda come il testo che racconta.

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Si tratta di Hasta la raíz (Fino alla radice), brano tratto dall’omonimo album della cantautrice messicana Natalia Lafourcade, che uscirà in Italia il prossimo 9 giugno distribuito da Sony Music.

 

La rinascita di Natalia Lafourcade

Sebbene in Italia non siano state molte le occasioni per sentir parlare di Natalia, la giovane 31enne non è affatto un esordiente, ma ha all’attivo ben sei album e una carriera iniziata nell’ormai lontano 1998, durante la quale la Lafourcade ha alternato ‘sprazzi’ da solista e collaborazioni, cantando anche in diversi gruppi e band.

Il 2014 è comunque per Natalia un anno di rinascita e la riscoperta di se stessa ha portato la cantautrice a comporre brani e musiche che l’hanno finalmente fatta approdare sulle nostre sequenze radiofoniche. Pur non conoscendo la vecchia Natalia, dunque, e ripromettendoci di rimediare a breve, possiamo dire di aver a nostro modo incontrato una Lafourcade esordiente, quantomeno nella voglia di raccontarsi e di condividere la propria musica.

“Credo che la Natalia di oggi abbia più chiarezza. – mi spiega la cantautrice quando le chiedo come descriverebbe la ‘Natalia’ che non conosciamo – Il tempo trascorso tra il primo e il sesto disco direi che ha rafforzato il mio piacere per la musica, il piacere di scrivere canzoni. In alcuni momenti mi sembrava di andare alla cieca, senza sapere dove stavo andando o perché. Penso di aver iniziato a pormi queste domande piano piano nel corso degli anni. Ora mi sento più sicura e penso che l’obiettivo sia semplicemente quello di condividere la mia musica”.

La ‘musica’ di Natalia si dipana attraverso le 12 tracce di questo nuovo album, grazie al quale – per ammissione della stessa cantautrice – è riuscita a tirar fuori emozioni sepolte e a ricongiungersi con una parte molto profonda di se stessa.

“Ci sono soprattutto due elementi in questo album. – commenta Natalia – Uno è l’amore, perché mi sono innamorata, mi sono lasciata, ma dalla rottura c’è stata poi la ricomposizione della vita. Il secondo è la voglia di tornare a cantare le mie canzoni, la voglia di parlare alla gente. Volevo comporre canzoni che fossero belle e che potessi cantarle…”.

Il processo di scrittura creativa, in particolare, arriva a tre anni di distanza dall’album tributo al compositore messicano Agustín Lara (Mujer Divina), che ha costretto Natalia a confrontarsi con altri interpreti e cantanti. Una collaborazione ricca, che ha insegnato alla Lafourcade a trarre vantaggio dalla ricchezza che può nascondersi nella fusione tra i mondi separati di più artisti, e che l’ha invogliata a concentrarsi sulla realizzazione di inediti. Non è un caso che Natalia si sia circondata di artisti e collaboratori in fase creativa, mettendo tuttavia se stessa nei propri testi, senza filtri. Hasta la raíz è del resto il brano che forse più di ogni altro simboleggia e rappresenta l’intero album.

“È una canzone autobiografica, che parla di amore, di disamore, di guarigione, di morte, di rinascita… – dichiara Natalia – ma soprattutto di riscoprire se stessi, ed è quello che mi è accaduto e che poi ho trasformato in musica. Il brano parla di connettersi con le altre persone, oltre che con se stessi. È una canzone che parla di origini, della propria provenienza e del non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, anche se evolviamo e cresciamo”.