Willie Peyote torna a Sanremo, ma ci confessa che per lui sarà «come una nuova esperienza»: la nostra intervista.

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Il Festival di Sanremo 2025 sarà diverso per Willie Peyote rispetto a quello del debutto nel 2021. L’artista – che quattro anni fa aveva vinto il Premio della Critica Mia Martini con Mai dire mai (la locura) – quest’anno torna in gara con Grazie ma no grazie. Un brano che anticipa l’uscita il 14 febbraio di Sulla riva del fiume, 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto Sulla riva del fiume (pubblicato solo in digitale lo scorso 26 aprile) e 4 inediti tra cui il brano in gara Grazie ma no grazie.

«I ragazzi che si sono occupati delle grafiche se ne occupano da sempre, da Educazione sabauda in poi. – ci dice subito Willie Peyote a cui chiediamo della copertina dell’album – Mi piaceva molto questo tipo di racconto. Questo mondo sommerso e una macchina che spunta: è un riferimento puntuale ai disastri che ci circondano. Mi piaceva l’idea di raccontare me, come simbolo, che me ne sto sdraiato non per rassegnazione, ma per cercare di trovare il modo di vivere senza farsi schiacciare dalla difficoltà di questi tempi».

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Willie Peyote a Sanremo 2025

Prima dell’album, però, c’è Sanremo. «Sanremo quest’anno per me rappresenta l’esperienza nella sua totalità. – ci dice Willie – Ho accettato di buon grado di partecipare perché volevo vedere com’è davvero Sanremo. L’ho conosciuto nei racconti dei vari amici che avevano partecipato in passato, ma non l’avevo potuto vivere. Per me è quindi una prima volta, anche se ci sono già stato sarà tutto diverso. Me la vivo così: sono cambiato molto io, il mondo che ci circonda e la musica in Italia. È tutto nuovo per me, è un’esperienza nuova: non saprei descriverla meglio».

Il brano – Grazie ma no grazie – è uno splendido gioiello musicale in cui Willie Peyote mette al centro ironia e un po’ di gioia. Non mancano – neanche a dirsi – un po’ di provocazioni nel testo. «Non potevo esimermi. Dopo che Carlo Conti ha detto che non c’erano canzoni sociali, mi hanno scritto in centinaia. – spiega – Non posso non farlo, la gente se lo aspetta e un po’ mi viene naturale. Ho abituato voi e me stesso così. Quattro anni fa c’era ironia, ma era più acida. Oggi è un periodo difficile per motivi diversi, le discussioni sono polarizzate, serve ritornare a imparare a confrontarsi con idee diverse dalle nostre, ma giocando più sull’ironia».

E i Jalisse, che pure vengono nominati nel suo brano? «Ci siamo conosciuti! – conferma Willie – Sono persone meravigliose. Ci siamo capiti, hanno tanto senso dell’umorismo».

Foto di Chiara Mirelli