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J Balvin, il re del reggaeton, conquista l'Ariston: 'Ho dato un volto alla mia musica'.

Ha fatto ballare tutti, pubblico a casa e platea dell’Ariston, portando sul palco il suo irriverente reggaeton, che – siamo sicuri – ha sopreso più di qualche telespettatore: stiamo ovviamente parlando di J Balvin, artista latino (colombiano, per la precisione), super ospite internazionale al Festival di Sanremo nella serata del 12 febbraio, che con il suo tormentone Ginza ha già conquistato il Disco di Platino e il primo posto della classifica di iTunes e di Shazam.

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“È stato bellissimo salire sul palco di Sanremo. – ci confessa il cantante quando lo incontriamo per scambiare due chiacchiere il giorno dopo l’esibizione – Sai, un conto è se te lo raccontano e un conto è se lo vivi. Volevo essere ascoltato, perché la gente sente le mie canzoni, ma in realtà non sa come sono fatto, quindi finalmente ho dato un volto alla mia musica. Penso che il Festival sia la migliore porta aperta che avessi potuto trovare qui in Italia”.

“È stato bello quando tutti si sono alzati in piedi appena ho iniziato a cantare, mi hanno dimostrato rispetto” conclude J Balvin, a quanto pare molto soddisfatto del breve soggiorno sanremese.

J Balvin, i premi e la 'vecchia scuola' del reggaeton

Eppure non si può dire che J Balvin abbia bisogno di acquisire popolarità, visto quanto riportato nel suo 'cv': solo con l’album precedente, La Familia, il cantante ha infatti portato a casa un Latin Grammy, tre Billboard Awards, tre Premios Lo Nuestro, un Kids Choice Awards Colombia e un Latin American Music Awards. Al momento è candidato a ben 8 Nomination ai prossimi Billboard Latin Music Award, pur non avendo nessun album in promozione.

Insomma, un ‘mostro sacro’ della musica latina e del reggaeton, anche se J Balvin definisce il suo stile più da “vecchia scuola”: “Anche chi non capisce il reaggaeton può sentirne le vibrazioni. – specifica in proposito – e quelli che lo capiscono lo possono ascoltare ovunque ed esserne felici. Questo è ciò che facciamo: trasciniamo il reggaeton nel mainstream”.