Colapesce Dimartino a Sanremo: «Lo Splash può essere divertente, ma anche tragico»

Colapesce Dimartino tornano al Festival di Sanremo con il brano Splash. Una canzone che nasce dall’osservazione della vita milanese, ma porta il suo tema su un discorso più ampio. «Splash è il paradigma dell’uomo che si riempie di lavoro per non vivere. – ci dicono Colapesce Dimartino – In questo momento è qualcosa che coinvolge tutto il mondo, soprattutto dopo la pandemia. Certo, a Milano la gente va in giro carica di aspettative. Ogni tanto, guardando lo skyline, lo immaginiamo pieno di persone con sogni e aspirazioni. Le persone hanno voglia di raggiungere obiettivi e perdono tanto tempo sulla strada evitando la vita: questo è il fulcro della canzone. La frase Ma io lavoro per non stare con te ci ha fatto venire in mente il concetto». «Lo Splash in questo senso può essere divertente, ma anche tragico», conclude il duo.

Una doppia lettura resa ancora più grafica dalla cover del singolo. A rendere ancora più speciale la versione in vinile 45 giri di Splash – che contiene sia il nuovo brano di Sanremo 2023 (lato A) che Cose da pazzi (lato B) – sono infatti le fotografie in cover dell’artista pugliese Piero Percoco che, con il suo lavoro di ricerca sulle spiagge, ha stregato gli Usa fino a conquistare le pagine del New Yorker.

«Percoco è caro amico. – dicono Colapesce Dimartino – Ci siamo conosciuti qualche anno fa in Puglia ed è bravissimo. Non è una foto di posa, perché lui ruba scatti. Sono tutte foto naturali non preparate. Lui è bravissimo a raccontare le solitudini e il disagio, ma in forma mai patetica e mai screditante. C’è sempre una forma di romanticismo e poesia nelle sue immagini. Essendo amanti anche della fotografia, abbiamo pensato subito a lui per Splash. La foto, come Splash, ha due livelli di lettura: è sereno o rassegnato? Ha fatto il bagno? Piero è un poeta più che un fotografo e noi siamo sempre a favore della poesia».

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I due cantautori ci parlano della scelta della cover – Azzurro, insieme a Carla Bruni – e rispondono poi alla nostra domanda diretta: puntano a vincere il Festival? «No non siamo molto competitivi, né sportivi. – rispondono – Siamo i peggiori da questo punto di vista. Per noi è l’occasione per presentare una canzone che ci convince, com’è stato per Musica Leggerissima. Ci interessava che il brano venisse ascoltato. Ci siamo riusciti la scorsa volta e speriamo che Splash faccia la stessa fine».