Esce venerdì 17 novembre il primo EP solista di Eugenio Sournia, ex frontman dei Siberia. A produrlo è Emma Nolde.
È tempo di debutto solista per Eugenio Sournia, cantautore livornese già frontman dei Siberia che venerdì 17 novembre pubblica l’EP (Carosello Records) che porta il suo nome. Dopo tre album con la band, l’artista si avvia dunque a camminare da solo, supportato alla produzione da Emma Nolde cui lo lega un’amicizia che va oltre la collaborazione professionale. Sono sei le tracce del progetto che conferma la penna appassionata e creativa del suo autore che da sempre coltiva l’interesse per la letteratura, da John Keats a Ungaretti e Montale.
E proprio dalla poesia, Eugenio trae tanto della sua scrittura, caratterizzata da un tono evocativo che in questi brani accompagna la narrazione del dolore. Diversi i terreni percorsi, tra i quali il tema della salute mentale e l’esperienza religiosa, ma non mancano incursioni in temi amorosi e riflessioni critiche sulla società.
“Questo EP ha cominciato a esistere nella mia mente già durante il primo lockdown”, ci spiega il cantautore. “Ho iniziato a scrivere alcune canzoni che erano state plasmate proprio da questa esperienza di grande shock e dolore. Poi, con il tempo, mi sono reso conto che andavano in una direzione diversa rispetto ai Siberia e l’esito è stato inevitabile. Avevo voglia di portare a compimento e condividere queste canzoni, e ho sentito di doverlo fare da solo. Le canzoni suggerivano una direzione che non era compatibile con il percorso in una band, o almeno con quella band”.
“L’EP nasce sicuramente come reazione al dolore collettivo che per la prima volta coinvolge la mia generazione”, prosegue Eugenio Sournia. “Penso che questa tragedia, rappresentata prima dalla pandemia e poi dal ritorno della guerra in Europa, possa essere un’occasione per reimmaginare un po’ la società, ricondividere momenti di sofferenza e cercare in qualche modo di far sì che questa sofferenza pianti dei semi. E l’EP parla del dolore ma soprattutto di come si reagisce al dolore, a livello collettivo e individuale. Sono solo sei brani ma sono abbastanza densi e, come primo tassello della mia discografia solista, sono significativi. Parto dal dolore per scavare e piantare dei semi. Spero possa essere anche benaugurante, perché nasca qualcosa che va in alto”.
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Alla produzione, si diceva, c’è Emma Nolde. “Ci conosciamo conosco più o meno da sempre, da quando era adolescente”, spiega Sournia. “La scelta di affidarle la produzione artistica è stata dettata in primis dal desiderio di introdurre un elemento di rottura all’interno di questo disco che un po’, forse, ridonda della mia personalità. Volevo inserire un elemento di discrasia scegliendo innanzitutto una donna e una persona più giovane di me, con ascolti diversi. Emma, poi, ha un approccio alla musica completamente diverso dal mio: se io, infatti, metto al centro il testo, credo di poter dire con certezza che Emma mette al centro il suono”.
“È una persona che stimo moltissimo sia a livello musicale che a livello umano, è pura come musicista ed è una persona incredibile”, aggiunge ancora Eugenio. “È stato molto semplice lavorare insieme, non abbiamo mai avuto momenti di tensione anzi ci sentivamo un po’ come due bambini con i castelli di sabbia”. Ora, dopo l’EP, cosa si prospetta all’orizzonte? “Mi sto concentrando su come portare questo disco dal vivo, cercando di adattarlo a ciò che le situazioni richiederanno”.
“Credo molto nella forza delle canzoni di per se stesse, che sia io da solo sul palco o in duo con un violinista o in full band. Vorrei cercare di riprodurre il disco nella maniera più fedele possibile. L’obiettivo per l’inverno è questo, fare tanti concerti nei live club. Intanto sto continuando a scrivere e vorrei pubblicare al più presto un disco vero e proprio, un LP per dirla alla vecchia. E inizio già intravederlo”, conclude Sournia.
Questa la tracklist dell’EP:
- SUPERWOW
- IL DOLORE È UNA PORTA
- DIGNITÀ
- SCRIVERE
- VIA MAGENTA
- IL CIELO
Foto da Ufficio Stampa