Con 120 abitanti Trevinano è protagonista di una eccezionale rinascita culturale grazie a Trevinano RI-WIND: tuti gli appuntamenti d’arte, musica e poesia

loading

Incastonato tra le dolci colline dell’Alta Tuscia, proprio dove Lazio, Umbria e Toscana si sfiorano come pagine di un libro sfogliato dal vento, c’è un luogo che resiste al tempo e oggi prova a reinventarlo: Trevinano. Con i suoi appena 120 abitanti, questa frazione del Comune di Acquapendente è il classico borgo che si attraversa in pochi minuti ma si porta nel cuore per sempre. Eppure, nel 2025, da questo piccolo angolo d’Italia sta nascendo qualcosa di straordinario: un progetto di rigenerazione culturale che lo trasformerà in un laboratorio vivente di poesia, musica e arte contemporanea. 

Si chiama Trevinano RI-WIND e non è solo un programma di eventi: è una dichiarazione d’amore per i piccoli centri, quelli rimasti ai margini, che oggi chiedono di tornare al centro, non per nostalgia, ma per visione.

Trevinano è un crocevia in ogni senso: geografico, culturale, umano. Il suo nome viene da Trivium, l’incrocio di tre vie, ed è proprio questo intreccio a renderlo unico. Passeggiando per le sue stradine, tra case in pietra e scorci che sembrano affacciarsi su un’altra epoca, si percepisce un’identità fatta di confine e contaminazione: qui si parlano accenti diversi, si cucinano ricette che profumano di tre regioni, si vive un’italianità senza etichette, dove il tempo si è sedimentato più che passato.

Trevinano RI-WIND: perché cultura fa rima con futuro

Dominato dal castello Boncompagni-Ludovisi, che ancora sorveglia il borgo dall’alto come un guardiano silenzioso, Trevinano si apre a sud verso la Riserva Naturale di Monte Rufeno, uno dei polmoni verdi più incontaminati del Lazio, luogo prediletto da escursionisti, amanti della natura e ricercatori di silenzio. Le acque termali della vicina San Casciano, già note in epoca etrusca, raccontano di una vocazione al benessere che risale alla notte dei tempi. 

Ma la vera risorsa di Trevinano, oggi, è la sua comunità: pochi abitanti, ma con una memoria vivissima, fatta di storie, canti, riti e quella sapienza contadina che oggi torna a ispirare nuove forme di creatività.

Ed è proprio da qui che parte Trevinano RI-WIND, progetto finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR per la valorizzazione dei borghi storici. Non un festival calato dall’alto, ma un processo partecipato, dove artisti, curatori e abitanti si incontrano per costruire insieme nuove narrazioni

Leggi anche: — MERCANTIA, ESTATE MAGICA A CERTALDO, IL PAESE DI BOCCACCIO

A fare da apripista è il progetto Quando la banda passò, ideato da Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, che mescola bande musicali popolari e slam poetry in una performance itinerante che trasforma il borgo in un palcoscenico diffuso. Dopo un’anteprima a Villa Torlonia, a Roma, lo spettacolo approderà a Trevinano il 6 e 7 luglio, in occasione della Festa dell’Aia, per poi tornare a riecheggiare tra le piazze della Tuscia ad agosto. Non è solo uno spettacolo: è un rito collettivo che restituisce dignità e futuro a tradizioni sonore spesso dimenticate, mettendo in dialogo le marce popolari con le voci dei poeti contemporanei.

Arte contemporanea, musica, poesia, memoria viva e sapienza artigiana: cos’è Trevinano RI-Wind

Accanto alla musica e alla poesia, prende forma un museo diffuso di arte pubblica, curato da Davide Sarchioni, in cui nove artisti – tra cui Claire Fontaine, Flavio Favelli, Marco Eusepi e Antonello Ghezzi – realizzeranno opere site-specific nate dal confronto diretto con gli abitanti. Non installazioni decorative, ma atti poetici e politici, pensati per restare e diventare parte integrante del paesaggio

L’arte, così, diventa motore di rigenerazione urbana e sociale, restituendo senso e valore a spazi dimenticati. È un processo di prossimità, di ascolto e co-creazione, che non vuole abbellire il borgo, ma farlo parlare con voce nuova.

Quello che accade a Trevinano, però, va oltre l’evento culturale. È un esperimento esemplare di come la cultura possa essere strumento di riappropriazione, riscatto e rinascita. Qui, dove le storie degli anziani ultranovantenni si intrecciano con le visioni dei giovani artisti, si costruisce un ponte tra memoria e futuro. Trevinano non cambia pelle: la ritrova. E in questo processo di riscoperta, offre un modello replicabile per tanti altri borghi d’Italia, spesso lasciati a se stessi, ma carichi di potenziale.

foto via Comune di Acquapendente – Trevinano/Ufficio stampa