Ogni paese ha la sua usanza culinaria raccapricciante: dal Giappone alla Cina per finire in Polonia e in Scozia. Leggere per credere!

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Non vorremmo ricorrere all’ormai abusato “paese che vai, usanze che trovi”, ma ci troviamo costretti a farlo: di fronte a questo elenco di cibi (almeno all’aspetto) disgustosi non possiamo che appellarci alle usanze culturali dei diversi paesi del mondo per cercare di capire chi questi cibi li consuma giornalmente e con gran gusto.

Ad esempio, in Giappone gli occhi di tonno sono considerati una vera prelibatezza, così come in Cina la zuppa di nido di rondine: difficile da mangiare, se non ad occhi chiusi, anche la Stargazy Pie, tipica della Cornovaglia, una torta salata farcita di sarde dove però la sarda è in bella vista con tanto di coda e pinne.

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Momenti difficili anche per chi si trova a gustare l’uovo centenario, un uovo comune lasciato a macerare per mesi in una miscela di cenere, calce viva e carbone finchè diventa marrone: ci troviamo sempre in Giappone e come gusto siamo vicini al formaggio.

Uno dei piatti più tradizionali in Polonia è invece la Czernina, zuppa di sangue d’anatra: non è semplice nè da guardare nè da digerire, ma per i polacchi è un vero must. A proposito di splatter, niente può battere la Mustamakkara, la salsiccia di sangue finlandese. Sappiate che è un dolce che si realizza con carne e sangue di maiale ma mescolati con farina e segale.

Se non ne avete ancora abbastanza, la sfilata degli “orrori” prosegue con il Balut, un uovo di anatra che si cuoce e si mangia quando il feto è già formato, tipico delle Filippine, e con l’Escamoles, piatto messicano a base di riso e formiche escamolere.

Il nostro viaggio si conclude in Scozia, dove uno dei piatti tradizionali è composto da viscere di pecora condite con varie spezie: si chiama Haggis e vi può capitare di trovarvelo nel piatto se passate da quelle parti a gennaio, quando viene celebrata la nascita del poeta Robert Burns.