Dalle rovine industriali giapponesi al silenzio del legno austriaco, fino ai mari interiori delle Canarie: l’itinerario tra Gradara, Perugia e Caserta con Miyazaki, Golser e Perdomo
Giugno si accende d’arte contemporanea con tre mostre imperdibili che uniscono visione, materia e paesaggio con Keita Miyazaki, Herbert Golser e Pedro Perdomo. Un percorso tra installazioni post‑industriali, sculture sospese e pittura evocativa che invita a viaggiare – con gli occhi e con il cuore – tra alcuni dei luoghi più suggestivi d’Italia. Sì, perché queste mostre non sono solo eventi artistici: sono atti di rigenerazione culturale. Portare l’arte contemporanea in luoghi come Gradara, Perugia o Caserta significa restituire centralità ai borghi, trasformandoli in laboratori di visione e bellezza.
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Post‑Apocalyptic Bloom di Keita Miyazaki
Nel cuore del borgo di Gradara, conosciuto perché nella Rocca malatestiana è nato l’amore tragico tra Paolo e Francesca, il MARV ospita fino al 6 luglio il debutto italiano dello scultore giapponese Keita Miyazaki. Le sue opere – un ibrido poetico tra motori dismessi, metallo piegato e carta lavorata a mano – trasformano la rovina in rinascita.
A cura di Riccardo Freddo e Luca Baroni (Gallery Rosenfeld), “Post‑Apocalyptic Bloom” è un viaggio estetico tra futurismo e filosofia wabi-sabi, dove la bellezza nasce dall’imperfezione e dal tempo. Dal 7 luglio la mostra si trasferirà nella maestosa Rocca di Gradara, ampliando il dialogo tra passato e futuro.
Materia di Herbert Golser
Nel ventre antico di Perugia, l’austriaco Herbert Golser porta le sue sculture in legno: leggere, organiche, quasi spirituali, tra le mura della sotterranea Rocca Paolina.
Curata anch’essa da Freddo per la Rosenfeld Gallery, “Materia” (12-30 giugno) si confronta con la pietra, con la memoria, con opere totemiche come il Grande Nero di Burri. Il risultato è una sinfonia silenziosa tra fragilità e forza, dove il materiale scolpito sembra respirare con lo spazio. L’ingresso è gratuito: un’occasione preziosa per fondere storia e contemporaneità.
Lost in Blu di Pedro Perdomo
Chiude l’itinerario il colore profondo di Pedro Perdomo, artista canarino alla sua prima personale in Italia, a Caserta nello specifico. “Lost in Blu” (9-21 giugno) è un’esplorazione emozionale immersa nei toni del blu, tra pittura e installazione, memoria liquida e contemplazione interiore. Ospitata da Iconic Art System, la mostra riflette sul legame tra paesaggio e identità, tra oceano reale e abissi mentali.
Foto via Ufficio stampa