Nel TV movie Duisburg Linea di sangue, Anna Ferzetti è la moglie di un poliziotto. Una donna forte che sostiene il marito e lo incoraggia. E questo è un aspetto appartiene anche all’attrice.

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Il 22 maggio in prima serata su Rai 1 arriva “Duisburg – Linea di sangue”, tv movie ispirato alla strage del Ferragosto 2007 a Duisburg in Germania. Diretta da Enzo Monteleone vede nel cast Daniele Liotti, Anna Ferzetti, Benjamin Sadler, Marina Crialesi, Brenno Placido.

‘Duisburg’, Anna Ferzetti: ‘Sono una donna forte che sostiene il proprio compagno’

Anna Ferzetti è la moglie del commissario Battaglia (Daniele Liotti) chiamato dalla polizia tedesca ad aiutare nelle indagini. Un personaggio ispirato ad uno reale per cui l’attrice ha raccontato di essere felice e onorata ma al tempo stesso di aver sentito una grande responsabilità nell’interpretarlo.

“Con Enzo Monteleone – racconta Anna Ferzetti ai nostri microfoni – abbiamo cercato di raccontare la vita normale di una coppia tra difficoltà e positività. Non volevamo portare il dramma in scena. Alessandra (questo il personaggio interpretato dall’attrice) è una donna forte, che ha scelto di innamorarsi di un uomo che ogni giorno potrebbe non fare ritorno. Lei lo supporta ad andare avanti anche nei momenti di sconforto che inevitabilmente ci sono.”

Un personaggio che ha tanto in comune con lei. Anche se il suo compagno non fa il poliziotto ma l’attore (Pierfrancesco Favino).

“Interpreto una donna forte, che ha scelto di innamorarsi di un uomo che rischia ogni giorno la vita – ha raccontato ai nostri microfoni – E’ una donna che lo supporta ad andare avanti anche nei momenti difficili. Mi somiglia molto. La vita di coppia si fa in due e cerco sempre di essere partecipe di supportare e incitare Pierfrancesco in tutte le scelte che fa.”

‘Duisburg – Linea di sangue’, Anna Ferzetti e Daniele Liotti nel Tv movie di Rai 1. Sinossi

Ferragosto 2007. Nella città di Duisburg in Germania, all’uscita del ristorante “Da Bruno” sei italiani vengono trucidati da una coppia di killer. Tutti e sei sono calabresi, giovanissimi. La strage ha un incredibile impatto mediatico in tutta la Germania: mai una cosa simile era accaduta in quella nazione. La Kriminalpolizei pensa ad un regolamento di conti tra bande di turchi, albanesi e italiani per il controllo di armi e droga. I tedeschi chiedono aiuto alle autorità italiane. In Calabria, il commissario Battaglia sta passando le sue vacanze con la famiglia al mare. Viene a sapere della strage dal telegiornale. Nello stesso momento una telefonata del Questore di Reggio Calabria lo convoca con urgenza. Battaglia viene inviato immediatamente in Germania per affiancare nelle indagini il collega Block. Tra i due all’inizio non corre buon sangue, l’eterna diffidenza tra italiani e tedeschi, ma poi l’istinto della caccia li farà diventare una coppia di investigatori affiatata. Battaglia capisce che non si tratta di traffico di droga o di armi e ricostruisce una intricata faida familiare nata a San Luca, un paesino dell’Aspromonte ritenuto la capitale della ‘ndrangheta. Una faida iniziata durante il carnevale del 1991 tra i due clan che si contendono il controllo del territorio per l’egemonia sui traffici. Una faida proseguita per anni fino a quella tragica notte.

crediti foto @Kikapress